In attesa della carne che da qui a primavera si metterà sulla brace, il sindaco Andrea Romizi e il più probabile alfiere del centrosinistra, Giuliano Giubilei, si sfidano a tavola, ma a distanza, in una calda giornata di metà ottobre, ancora per poco libera dai ciocco-turisti.
Il sindaco, come consuetudine, uscito da Palazzo dei Priori raggiunge il vicino Mercato Vianova, dove lo attende uno che ha ancora tempo per digerire il precedente pasto elettorale e preparare il nuovo menù per il 2020, il consigliere regionale Marco Squarta.
Il giornalista Rai, che da anni non passava così tanto tempo nella sua Perugia come in questi giorni, è poco più in là, al Blitz, spesso luogo a cui i membri della Giunta regionale di centrosinistra affidano le proprie esigenze di uno spuntino veloce. Anche lui ha come commensale (e magari nei prossimi mesi come scudiero) un consigliere regionale, l’ex segretario dem Giacomo Leonelli. E dire che in questi giorni, uno dopo l’altro, si sta mangiando gli altri possibili concorrenti all’investitura.
A piazza Italia, intanto, si aggira Gianpiero Bocci, che si tiene in forma pensando più alla corsa del 2020 che a quella perugina del prossimo anno.
Del resto, non corre troppo (non è nel suo stile) neanche Andrea Romizi, che pure, senza scatti, sembra arrivare ovunque. Le voci di possibili liste civiche nell’area moderata alternative alla sua candidatura non sembrano turbarlo. Semmai, deve tenere a bada una Lega che gli ha assicurato il suo appoggio forte, ma ingombrante. Un partito di Salvini al 25% (e soprattutto a trazione Pillon) pare un può complicato da inserire nel delicato equilibrio destro-civico che è riuscito a mantenere in questi anni.
Un po’ più deve faticare Giuliano Giubilei per essere investito del titolo di campione del centrosinistra. Nell’incontro di mercoledì sera, chiesto dal segretario dem Polinori, ufficialmente non si è parlato di lui, né di altri candidati. Nel circolo Arci di Sant’Erminio (presenti le rappresentanze Pd, Anima Civica, Mdp, Socialisti e Radiali per Perugia) si è discusso delle difficoltà di Perugia (ridimensionamento demografico ed economico, crescita della povertà e delle disuguaglianze, degrado di importanti aree urbane, carico fiscale ed emergenza rifiuti) e della volontà di costruire una “città delle persone e delle opportunità”. Basi su cui il dialogo “può e deve proseguire”, si legge nella nota diramata all’indomani dell’incontro. A cui ne seguirà un altro a breve, allargato auspicabilmente ad associazioni cittadine.
Dalle impressioni raccolte fuori dalla riunione, l’ipotesi Giubilei non dispiace. Ed anche il modo con cui Polinori sta provando a farla transitare seguendo le priorità di metodo a sua volta concordate (prima il programma, poi il candidato) vengono giudicate un modo rispettoso, da parte del “socio di maggioranza”, di confrontarsi all’interno della compagine di centrosinistra. Nonostante qualche mal di pancia per una spifferata che è apparsa un modo per metterci il cappello, così come le telefonate con cui si assicura che la soluzione è nata sull’asse Verini-Veltroni o le benedizioni, col sorrisetto di chi la sa lunga, di qualche cavallo di ritorno subito azzoppato.
Anche tra le anime (in pena) dem, pure dove non entusiasma, Giubilei non dispiace. Insomma, se ci sono le condizioni, la cosa si può fare. E presto, perché Romizi questa volta parte in vantaggio, in ogni senso. Anche se forse la data “Death Line” di fine ottobre, indicata da qualcuno, a questo punto appare troppo vicina.