Spoleto

A Spoleto una serie di incontri su empatia e inclusione

Il 21 Novembre prenderà il via presso Palazzo Mauri un ciclo di incontri mensili dal titolo “Dall’empatia all’inclusione. Per una cartografia dell’umano”, iniziativa ideata e organizzata dal PhenoLab (referente scientifico del ciclo di incontri) in collaborazione con il Comune di Spoleto, Social Sport Spoleto e Il sorriso di Teo, e patrocinata dal Cesvol (Centro Servizi Volontariato) Umbria.

Il ciclo di quattro incontri è nato dalla condivisione di pratiche e posture che accomunano i soggetti coinvolti: il PhenoLab, fondato e diretto dalla Prof. Dr. Francesca Brencio (docente e ricercatrice in salute mentale presso l’Universita’ di Birmingham – UK) e riconosciuto come partner educativo presso The Collaborating Centre for Values-based Practice in Health and Social Care del St Catherine’s College dell’Università di Oxford (UK), si occupa di formazione post-universitaria e ricerca nel settore della salute mentale attraverso metodologie interdisciplinari e inclusione degli esperti per esperienza; Social Sport Spoleto ODV, associazione di volontariato nata nel 2018 che attraverso molteplici attivita’ motorie e ludiche fa dello sport strumento di inclusione e sviluppo personale; Il sorriso di Teo, organizzazione di volontariato spoletina, nata nel 2017 per volere di Cristian Baroni e Alessandra Piantoni, genitori di Matteo scomparso a 13 anni a causa di una cardiopatia, si occupa di cardioprotezione e di inclusione attraverso l’interazione dei giovani nei diversi momenti della vita grazie anche all’uso di special bike e laboratori tematici.

Nella specificità delle competenze e ruoli dei soggetti coinvolti, questa iniziativa si propone di raccontare perche’ ed in che modo l’empatia e l’inclusione rappresentino delle priorità per ogni contesto e societa’, con la consapevolezza che trasformarle da principi astratti a realtà concrete richiede un impegno coordinato in tutti gli ambienti della vita. Scuole, esperienze e impianti sportivi, luoghi di lavoro e ospedali rappresentano i quattro pilastri dove quotidianamente si costruiscono identità, relazioni e si determina l’appartenenza o l’esclusione sociale.

La scuola come palestra di cittadinanza

La scuola è il primo luogo dove bambini e ragazzi incontrano la diversità e imparano a condividere spazi e esperienze. L’inclusione scolastica oggi va oltre l’integrazione degli studenti con bisogni speciali: valorizza ogni forma di diversità – culturale, linguistica, socioeconomica e fisica – trasformando l’istituzione da selettiva ad accogliente, capace di personalizzare i percorsi formativi per ciascuno.

Lo sport per tutti, non solo per pochi

Lo sport è un linguaggio universale, ma troppe strutture sportive restano inaccessibili a chi non ha determinate competenze, risorse economiche o caratteristiche fisiche. Servono progetti inclusivi dalla base: architettura accessibile, operatori formati, offerte diversificate e costi sostenibili.

Lavorare insieme nella diversità

I luoghi di lavoro moderni sono sempre più multiculturali e multigenerazionali. Questa diversità è una ricchezza strategica, ma valorizzarla richiede competenze specifiche. L’empatia diventa fondamentale per costruire relazioni autentiche e culture aziendali inclusive.

Cura senza discriminazioni

Negli ospedali, dove la vulnerabilità è massima, l’empatia, che rappresenta il prerequisito cognitivo-emotivo per l’inclusione, rimane la soft skill piu’ controversa, sebbene medici più empatici risultano essere anche più inclusivi; l’inclusione significa garantire accesso equo e cure di qualità a tutti, indipendentemente da origine, condizione sociale, orientamento, età o disabilità.

Il format innovativo: storie vissute al centro, scienza intorno

L’iniziativa adotta un approccio narrativo che ribalta il tradizionale schema dei convegni: al centro non ci sono teorie astratte, ma esperienze reali di vita. A prendere la parola saranno persone che hanno fatto e stanno ancora facendo esperienze in prima persona di cosa significa coltivare empatia e inclusione nella sfera relazionale e sociale. Solo dopo interverranno gli esperti: ricercatori, clinici, professionisti, professori universitari che forniranno una cornice scientifica e teorica capace di trasformare il sapere accademico in strumento al servizio dell’esperienza viva ed incarnata della persona. Perché il primo passo verso l’altro e’ il saper ascoltare chi parla e racconta la propria storia.

Questo il calendario degli incontri: si iniziera’ il 21 Novembre con la conferenza sulla scuola per continuare poi il 19 Dicembre con l’evento sullo sport. A seguire, il 23 Gennaio l’incontro sul mondo del lavoro e il 13 Febbraio quello sui contesti ospedalieri.

Un cammeo chiuderà questa iniziativa: lo spettacolo teatrale Gianni, scritto e diretto da Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani, e messo in scena in tutta Italia, vincitore del Premio Scenario per Ustica 2015, del Premio In-Box Blu 2016 e del Premio Museo Cervi-Teatro per la Memoria 2017. Lo spettacolo è diventato di recente anche un podcast, pubblicato dalla neonata etichetta indipendente Baby Hurricane, eletto da L’internazionale miglior podcast dell’anno (2025), e vincitore di 3 premi nazionali.

Tutti gli incontri, tutti gratuiti ed aperti a tutta la cittadinanza, si svolgeranno a Palazzo Mauri a Spoleto dalle 17 alle 19.30. E’ garantita la possibilita’ di partecipare da remoto.

Per informazioni si prega di contattare servizi.scolastici@comune.spoleto.pg.it


Luogo: Palazzo Mauri, Via Brignone , 14, SPOLETO, PERUGIA, UMBRIA