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A Spello inaugurazione della mostra “Aurea Umbria. Una regione nell’era di Costantino” a cura di Valerio Massimo Manfredi

Appuntamento oggi 28 luglio alle ore 18 con l’inaugurazione della grande mostra “Aurea Umbria. Una regione nell’era di Costantino” a cura di Valerio Massimo Manfredi, che rimarrà aperta fino al 9 dicembre 2012.
La mostra Aurea Umbria, allestita presso il Palazzo Comunale, racconterà infatti la vita in Umbria durante questi secoli, attraverso un cospicuo insieme di materiali archeologici, che spaziano dalle manifestazioni dell’arte ufficiale (ritratti e iscrizioni) e dalle espressioni della vita delle aristocrazie (mosaici, arredi) agli oggetti della quotidianità dei ceti medi e subalterni. La ricerca storica e archeologica, infatti, è in grado oggi di configurare il volto di un’età tardoantica, che fu “aurea” per la sua vitalità, e non di “ferrea” decadenza, come a lungo la storiografia moderna ha proposto.
Un'occasione unica per conoscere il vasto patrimonio culturale dell'Umbria attraverso percorsi ed itinerari tematici che coinvolgono più di trenta comuni della regione dove il paesaggio, i tesori storici ed archeologici e le eccellenze del territorio sapranno raccontare la storia di ieri e le risorse di oggi.
All’inaugurazione della mostra interverranno il curatore Valerio Massimo Manfredi, Francesco Scoppola (Direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici dell’Umbria), Francesco Bistoni (Rettore dell’Università degli studi di Perugia), Catiuscia Marini (Presidente Regione Umbria), Marco Vinicio Guasticchi (Presidente Provincia di Perugia) e Sandro Vitali (sindaco di Spello).

In seguito nell’area di Borgo sarò allestito il Mercatino di Spello la “Notte aurea”, organizzato dall’associazione culturale Clematis. Le radici e le ali e con il patrocinio del Comune di Spello. Gli stand rimarranno aperti fino alla mezzanotte. In esposizione oggetti di artigianato artistico e di antiquariato.

Durante la serata si potrà assistere alla esibizione del gruppo Macaria Ensamble, il quartetto che nasce con l’intento di praticare e presentare musica popolare, nella sua forma tradizionale (non “contaminata”), esplorando principalmente il repertorio della Puglia (ma anche di altre regioni del Meridione), non solo con riguardo a pizziche e tarantelle (con un occhio alla filologia), ma anche riscoprendo walzer, “marzucche”, scottish, e altri brani tipici della tradizione “da barberia”, nonché canti polivocali. Perciò, come uno Sciarabà (l’antico carro da trasporto con le sue due grandi ruote a raggi), lo spirito del gruppo si regge sull’equilibrio fra le due assi portanti: da un lato, quello dell’esecuzione strumentale che vede protagonisti gli strumenti caratteristici della tradizione (violino, organetto, chitarra, chitarra battente, mandolino, zampogna e tamburi a cornice); dall’altro lato, quello vocale con la particolare cura ai colori del canto alla stisa. Il tutto trainato da un profondo rispetto per il senso vero del trasmettere i contenuti e i valori della tradizione, e da un grande entusiasmo per il fare musica popolare, sia pure lontano dalle rispettive terre d’origine.