All'ex-Chiesa presso il Museo Archeologico di Spoleto si presenta "Tutto quello che non abbiamo visto. Un viaggio in Eritrea"
Lunedì 19 giugno 2023 alle ore 17 a Spoleto nella sala conferenze della ex chiesa di Sant’Agata all’interno del Museo archeologico Nazionale e teatro romano di Spoleto (Via Sant’Agata, 18/A) lo scrittore e poeta Tommaso Giartosio presenta il suo ultimo libro dal titoloTutto quello che non abbiamo visto. Un viaggio in Eritrea(Einaudi, 2023) conversando con Serafino Amato, artista, fotografo e scrittore, curatore della mostra “Dacia Mariani. Viaggi nel mondo” in corso fino al 30 settembre 2023 al Museo archeologico nazionale e teatro romano di Spoleto.
Scrittore, poeta, conduttore radiofonico, Tommaso Giartosio ha pubblicato diversi libri a cavallo tra saggio, narrazione e reportage: Doppio ritratto (Fazi 1998, premio Bagutta opera prima), Perché non possiamo non dirci (Feltrinelli 2004), La città e l’isola (con Gianfranco Goretti, Donzelli 2006), L’O di Roma (Laterza 2012), Non aver mai finito di dire (Quodlibet 2017), e i versi di Come sarei felice (Einaudi 2019). Ha tradotto o curato opere di Hawthorne, Isherwood, Thackeray, Waugh, ha collaborato a vari periodici, è redattore di “Nuovi argomenti”, e conduce da molti anni il programma di Rai RadioTre “Fahrenheit”.
L’evento, realizzato in collaborazione con la Libreria UBIK di Spoleto ed è inserito tra gli appuntamenti collaterali della mostra fotografica “Dacia Maraini. Viaggi nel mondo” a cura di Serafino Amato e in corso presso lo stesso Museo archeologico nazionale e teatro romano di Spoleto fino al 30 settembre 2023 (visitabile dal giovedì alla domenica).
IL LIBRO –T. Giartosio, Tutto quello che non abbiamo visto. Un viaggio in Eritrea(Einaudi, 2023) – «Quello che mi interroga è il bambino fermo, la donna che si è trovata un po’ d’ombra e si è seduta e guarda. Cosa guarda? Cosa vedono i crocchi di ragazzi che al limite di ogni mazzetto di case hanno una loro garitta immaginaria dove si accovacciano, di sera, spaziando in silenzio sull’orizzonte? Penseranno agli affari loro e all’immortalità dell’anima, come tutti gli adolescenti di ogni paese, d’accordo. Ma è tutto qui?». Un viaggio insieme ad alcuni amici in Eritrea diventa l’occasione per una riflessione tanto intima quanto collettiva. O forse è il contrario: lo sguardo rivolto da Tommaso Giartosio al mondo e al sé è cosí intenso e concentrato che assume, quasi naturalmente, la forma di un viaggio. Ma non di un viaggio qualsiasi: l’Eritrea è il nostro compagno segreto, di noi italiani, l’alterità piú prossima e per questo rimossa e sempre ritornante. «Per la prima volta io occidentale, io italiano, andavo a trovare a casa sua gente che avevamo conquistato e tormentato e poi piantato lí e dimenticato, e che spesso compiva il percorso inverso e trovava in Italia lo stesso razzismo di cent’anni fa»: ma il viaggio, il viaggio reale, l’incontro con l’altro, come sempre danno corpo a ciò che fino a quel momento aveva la minacciosa indefinitezza del fantasma. E riescono a sorprenderci. Tommaso Giartosio ci racconta in maniera sensibile e inaspettata un paese tanto importante quanto poco conosciuto: e lo fa con lo sguardo mai ingenuo del poeta e dell’intellettuale, dello scrittore capace di rendere conto dei filtri che si annidano in ogni punto di vista (l’orientalismo, il razzismo inconscio, il pauperismo estetizzante…). Attraverso la sua scrittura precisa e poetica il viaggio diventa il sismografo piú sensibile nel registrare le tracce, sfuggenti e spesso misteriose, che l’esperienza lascia sulle nostre anime e sui nostri corpi.
Informazioni: Museo Archeologico Nazionale e Teatro Romano di Spoleto 0743 223277