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A RISCHIO IL SETTORE PRIVATO DEI TRASPORTI: UN COMPARTO CON OLTRE 230 AZIENDE

Sono 230 le imprese private che in Umbria esercitano l'attività di trasporto passeggeri mediante autobus, servizi di noleggio con conducente, trasporti scolastici e Tpl (trasporto pubblico locale) con oltre 1000 addetti; un comparto piegato non solo dalla crisi sub-prime, ma oggi a rischio di sopravvivenza.

L'allarme lo ha lanciato la Cna Fita, l'unione di mestiere della Cna che rappresenta le problematiche legate al trasporto (merci e persone), intermodalità (interporti, aree di sosta) e infrastrutture, “un settore formato in maggioranza da piccole e medie imprese che svolge un'indiscutibile funzione sociale, ma che da troppo tempo – è detto in una nota – sta cercando di salvaguardare le proprie quote di mercato”.

“Reali difficoltà nel trasporto pubblico locale – ha detto il Presidente Giancarlo Cardinali – si registrano sia sul versante delle quote chilometriche assegnate, sia sul fronte della remunerazione tariffaria (0,70 ai privati contro i 2euro per le aziende pubbliche), assolutamente inadeguata ed estremamente più bassa, a parità di condizioni, di quella riconosciuta e garantita alle aziende pubbliche del settore. A ciò si aggiungono i forti ritardi dei pagamenti da parte degli enti locali competenti, anche oltre i 180 giorni.Per Cardinali è evidente che questa situazione non può più essere sostenuta dalle imprese private del comparto. Richiediamo – ha aggiunto – un intervento urgente attraverso i meccanismi di revisione automatica che consentano di far fronte, una volta per tutte, agli aumentati costi di gestione ed alle disparità di trattamento”.

In un momento di forte difficoltà diventa indispensabile per Cna-Fita, poter disporre degli oltre 10 milioni di euro già stanziati dalla Finanziaria 2008 per il trasporto pubblico locale in Umbria e mai trasferirti dalla Regione al settore, determinando a carico delle imprese private “un aggravio dello squilibrio economico già preesistente. Si tratta di misure fortemente volute dal comparto – ha concluso – ottenute al di fuori dei contratti di servizio, anche e soprattutto grazie alle sollecitazioni del comparto”.