“Nessuno di noi commercianti della zona – spiega Vincenzo Delicato, pizzaiolo della zona – era a conoscenza dell’ordinanza (datata 5 gennaio)“. Un lavanderia, la pizzeria di Vincenzo, un bar, un ristorante di cucina orientale, il calzolaio, un gruppo di commercianti che cerca di sopravvivere nonostante la crisi. Ed ecco che arrivano i 10 paletti a rovinare le notti di questi piccoli imprenditori che, nelle loro attività, negli anni, hano investito. Qui la gente lascia la macchina in una sosta “mordi e fuggi”, contravvenendo al codice, vero, ma il timore è che i dissuasori scoraggino la clientela. Per non parlare poi della sosta per carico e scarico merci. “Per la pizzera – continua Vincenzo – scarico decine di sacchi di farina da 25 chilogrammi l’uno, per non parlare della legna per il forno. Ora che ci sono i paletti, come faro? Non posso di certo pensare di fare chilometri con sacchi e legna caricati sulle spalle?”.
Insomma, se l’intento è quelo di educare la gente ad evitare la sosta selvaggia, sembra che la posta in gioco, ovvero il futuro delle attività commerciali di via Manzoni, sia un po’ troppo alta.
Alla richiesta di spiegazioni dei commercianti al sindaco per quel che riguarda l’ordinanza dei dissuasori sui marciapiedi di via Manzoni, Romizi ha immediatamente sospeso i lavori per discuterne poi dopo le festività di Pasqua. “La battaglia – conclude Vincenzo – per ora l’abbiamo vinta, ma siamo pronti a continuare la protesta pur di vincere la guerra”.