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A Perugia popolazione quadruplicata rispetto al 1861. Gli stranieri sono l’11,4% della popolazione – FOTO e VIDEO

Sara Minciaroni

Non sono ancora dati ufficiali (per quelli si dovrà attendere il 2013) perché il Comune di Perugia insieme ad altri soli 7 Comuni d’Italia ha richiesto di poter effettuare le procedure di elaborazione del censimento senza attendere le scadenze previste dall’Istat. Quelli presentati questa mattina nella sala del Consiglio comunale di Perugia sono comunque i risultati attendibili del “15° censimento della popolazione e delle abitazioni” del Comune di Perugia. La fotografia che ne risulta è quella di una città che molto di più rispetto agli altri Comuni di Italia è in grado di assorbire popolazione straniera, un vanto secondo l’assessore ai servizi demografici Monia Ferranti, da attribuire alla quantità ed alla qualità di sostegno e servizi che la città riesce ad offrire.

La popolazione in costante crescita- La fotografia che fuoriesce della città è quella di una popolazione in costante crescita, quadruplicata rispetto al primo censimento effettuato nel 1861. I residenti sono 163.148. Tra il 2001 ed il 2011 Perugia ha registrato un incremento di 14.023 unità . In questo aumento ha un ruolo fondamentale il numero degli stranieri che equivalgono al 11,4% della popolazione, denotando invece una tendente staticità demografica della popolazione perugina. In altre parole a fronte di un numero ridotto di nascite l’implemento si giustifica solo attraverso una migrazione, e questa è stata al 90% di stranieri, mentre soltanto per un 10 % ha inciso la mobilità interna degli italiani.

Come cambiano le famiglie- A perugia vivono 68.910 nuclei familiari composti mediamente da 2 o 3 membri. Le famiglie sono in crescita del 20,6% rispetto al 2001 ma si assiste evidentemente ad una riduzione della dimensione media della famiglia stessa. Si passa da 2,93 componenti del 1991 a 2,61 del 2001 fino al 2,37 di oggi. Le coppie si sposano di meno, i matrimoni sono in calo e i divorzi e le separazioni aumentano.

Un Comune in rosa- Il 53% della popolazione è composta da donne (un punto percentuale in più rispetto agli altri Comuni d’Italia), un Comune in rosa quindi, dove però il solo 6% della popolazione dichiara l’esclusiva attività casalinga. Sebbene il dato non possa essere letto esclusivamente al femminile lascia però supporre una tendenza in crescita di donne lavoratrici.

Una popolazione che invecchia- Prosegue il processo di invecchiamento, le persone con oltre 70 anni sono l’11,42% della popolazione. Suddividendo la popolazione per fasce di età ci accorgiamo che il 28,27% dei perugini ha un’età compresa tra 0 e 29 anni, il 22,35% ne ha più di 65, ma quasi la metà della popolazione ha un’età compresa tra i 30 ed il 65 anni.

L’istruzione- Persiste tra i residenti una componente di soggetti che non sa leggere e scrivere pari a 1250 soggetti circa (0,81%). Coloro che, pur non avendo un titolo di studio non sono analfabeti sono ben 10.298 quasi il 7% della popolazione. Ma la percentuale più alta la si osserva fra i diplomati che raggiungono il 27,02%. L’insieme dei laureati è pari al 19,39%. Il 17,86% ha la sola licenza elementare.

Casa dolce casa- Il perugino non si smentisce, sono rimasti in pochi quelli che ancora alimentano il mercato degli affitti. Poche certezze ma solide nella città del Jazz, appena si può si compra casa: quasi il 73% vive in una abitazione di proprietà. Soltanto il 17,26% vive in affitto.

Il Lavoro- Nessuna nota particolarmente dolente o meglio, sul versante occupazione si resta in linea con la media nazionale. Il 50% della popolazione ha dichiarato di avere un lavoro, mentre il 27% di avere comunque un’entrata, la forza lavoro perugina consta di 77.743 elementi contro i 63.310 fra i quali troviamo: pensionati,studenti,casalinghe. Il 27% della popolazione pensionata o con redditi di capitale è un dato che va di pari passo con l’invecchiamento della popolazione. Il 77% della popolazione è quindi detentrice di reddito.

Il commento dell’assessore Monia Ferranti- “Perugia è una città dinamica, in trasformazione, che cambia più velocemente del livello nazionale, con un forte sviluppo demografico interno, con una maggiore presenza di bambini e anziani, ma con una componente familiare ristretta”: sono alcune delle caratteristiche che l’assessore Monia Ferranti ha sottolineato. Quelli presentati oggi sono i primi risultati, altri dati devono essere ancora elaborati, ma quelli prodotti sono “già significativi – ha aggiunto Ferranti – per delineare il profilo della nostra comunità”. Perugia, inoltre, sperimenta modalità innovative, in quanto “assieme ad altri 8 Comuni italiani, ha richiesto di poter effettuare le procedure di competenza dell’Istat senza attendere – ha precisato l’assessore – le scadenze previste da questo ente per elaborare i dati di tutti i comuni italiani, validarli e diffonderli”.

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