Ad aprile, mese denso di appuntamenti religiosi, non si celebrano solo la Pasqua cristiana (21 aprile) e la Pasqua ebraica (Pesach, 19-27 aprile) ma anche il Ridván, principale festività della fede Bahá’í, una delle confessioni abramitiche monoteiste, insieme a Cristianesimo, Islam ed Ebraismo, che rappresenta la realtà religiosa geograficamente più diffusa al mondo dopo il Cristianesimo, con circa 8 milioni di credenti. Presente nel mondo in più di 200 nazioni, in Italia la comunità, nata agli inizi del ‘900, è diffusa in oltre 250 località, con circa 5.000 persone accomunate dai suoi insegnamenti.
La festa del Ridván (che si pronuncia “Resvan”), commemora la rivelazione di Bahá’u’lláh, fondatore della fede Bahá’í, avvenuta il 22 aprile 1853 nel Giardino di Ridván. Qui, accompagnato dai figli e da pochi altri, Bahá’u’lláh palesò di essere “Colui che Dio renderà manifesto”.
“Ogni anno, dal tramonto del 20 aprile al tramonto del 2 maggio, la Comunità Bahá’í celebra in tutto il mondo la sua festa più sacra – spiega Neda Parsa, presidente di Bahá’í Italia – ricordando la permanenza del fondatore nel Giardino di Ridván, nei dintorni di Bagdad, dove rimase per dodici giorni prima di intraprendere il viaggio di trasferimento a Costantinopoli, imposto dalle autorità ottomane a causa della sua crescente popolarità. Il primo, il nono e il dodicesimo giorno sono celebrati con particolare solennità, tanto da richiedere la totale astensione da ogni attività lavorativa e scolastica”.
L’appuntamento, per la sua sacralità, è chiamato “la Festa più grande” dalla Comunità Bahai, che organizza per l’occasione diversi incontri di preghiera all’insegna della tolleranza, della pace, del dialogo interreligioso, dell’unità dei popoli e dell’armonia tra scienza e religione. In Italia si terranno iniziative in molte città tra cui Roma, Milano, Firenze, Lucca, Mantova, Napoli, Portici (NA), Perugia, Cosenza, Bari.
In allegato foto della Villa di Bahjí (Acri, Israele), luogo sacro della Comunità Bahá’í e sede del Mausoleo di Bahá’u’llá.