Mercoledì 20 maggio alle ore 18.30 nella storica cornice della Sala dei Notari, Raffaele Cantone presenterà il suo nuovo libro “Solo per Giustizia”. Un'opera autobiografica degli anni trascorsi indagando sul noto clan dei Casalesi. Si perché Cantone è l'uomo che è riuscito ad ottenere la condanna dei due Schiavone – Sandokan e Walterino – e di molti altri. Vive sotto scorta da quando nel 2003 gli investigatori scoprirono un progetto di attentato ai suoi danni organizzato dal clan dei casalesi.
Il racconto del giudice Cantone prende avvio dal suo ultimo giorno alla Direzione distrettuale antimafia di Napoli: ripercorrendo la sua esperienza, Cantone mostra in che modo un bravo studente di giurisprudenza che voleva addirittura fare l'avvocato sia finito per diventare il nemico numero uno dei boss di Mondragone e Casal di Principe, più di una volta minacciato di morte e da anni costretto a vivere sotto scorta insieme ai familiari. Un'evoluzione che non nasce da una sorta di vocazione missionaria, ma prende forma attraverso un percorso graduale e, talvolta, persino casuale, dove però rimane sempre salda la sua originaria passione per il diritto. Quella che gli fa trattare con la medesima professionalità e dedizione le vicende di un anziano signore che si rivolge alla giustizia per la tragica morte del figlio dovuta a un caso di malasanità e le sofisticatissime indagini condotte insieme al Ros per arrivare alla cattura di Michele Zagaria, la primula rossa dei Casalesi. Ma l'amaro realismo di queste pagine finisce per evidenziare come l'universo camorrista abbia confini ben più estesi e radici ben più profonde dei vertici di qualche clan. Per cui, fino a quando ci saranno politici, funzionari, imprenditori, uomini delle forze dell'ordine e liberi professionisti corrotti, conniventi o sottomessi, la camorra resterà come un'idra cui la giustizia può tagliare una o qualche testa che subito ricresce, mentre coloro che vi si oppongono individualmente sono votati a un pericoloso destino di isolamento.
Accanto all'autore saranno presenti: Antonio Bonaiuto Presidente della Corte d'Appello di Perugia, Fausto Cardella Procuratore della Repubblica di Terni, Roberto Dante Cogliandro Notaio e Direttore della Gazzetta Forense e Giuliano Giubile giornalista.