Cronaca

A Perugia fiumi di fango, non solo per il maltempo

Scorrono fiumi di fango a Perugia, e non solo a causa della pioggia che è tornata a martellare il territorio nella giornata di martedì. C’è anche quello alimentato dalla politica, nella lunga campagna elettorale tra amministrative (che proprio nel capoluogo hanno avuto l’esito più clamoroso, con il ritorno al piano nobile di Palazzo dei Priori del centrosinistra con Vittoria Ferdinandi) e le imminente regionali dall’esito incerto.

Il sopralluogo e il post dell’assessore Zuccherini

Al termine di una giornata difficile, martedì sera l’assessore comunale ai Lavori pubblici e protezione civile Francesco Zuccherini, postando le foto dei sopralluoghi effettuati con la sindaca Ferdinandi per verificare le situazioni di maggiore criticità dove stavano lavorando le squadre del Comune ed aggiornando sulla situazione, aveva rivolto un appello rivolto anche alla futura prevenzione, oltre alla gestione dell’emergenza: “La manutenzione del territorio, anche in virtù degli eventi estremi che sempre di più si registrano, devono essere la nostra priorità. Tutti quanti devono sentire questa esigenza, gli enti e i cittadini. Noi stiamo programmando un cambiamento in questo ambito dopo anni di incuria e trascuratezza, ma pretendiamo che anche gli altri enti facciano lo stesso. Non possiamo accettare che i fossi e corsi d’acqua di gestione regionale siano gestiti così. Gli argini del Tevere, la gestione dei corsi d’acqua minori, i sottopassi ferroviari e tanto altro. Solo con un impegno comune, compreso quello dei proprietari privati, potremo vincere questa sfida, altrimenti continueremo solo a gestire l’emergenza”.

Ferdinandi: “La grande opera che serve alla nostra città è la messa in sicurezza del territorio”

Il giorno dopo, quando ancora si spala fango dalle strade, è la sindaca Ferdinandi ad intervenire. Con un affondo nemmeno troppo velato: “Si parla tanto di grandi opere, spesso inutili e costose. Ma qui bisogna partire, con urgenza, da ciò che mancava, dalla manutenzione ordinaria delle strade e dei tombini. E per farlo servono i fondi, non i continui tagli. Bisogna partire dal chiedere conto alla Regione sulla gestione della mancata pulizia dei fiumi, dei fossi e dei corsi d’acqua”.

E ancora: “Diciamolo francamente: la grande opera che serve alla nostra città è la tutela e la messa in sicurezza del territorio, è agire sulla prevenzione e contro il dissesto idrogeologico. E queste giornate drammatiche lo dimostrano”.

La replica della Regione

Saranno fischiate le orecchie all’assessore regionale Enrico Melasecche, che in una nota dell’Assessorato (in regime di par condicio le comunicazioni istituzionali non possono riportare nomi e virgolettati dei rappresentanti politici) ha replicato: “Gli eventi del 5 e 8 ottobre verificatosi nel Comune di Perugia hanno riguardato essenzialmente il reticolo minore, prevalentemente di natura privata, mentre la Regione è competente (e ne ha la piena responsabilità) per la gestione dei corsi d’acqua demaniali, con particolare riferimento a quelli classificati di 2° e 3° categoria, per i quali è direttamente responsabile delle opere di manutenzione, finalizzata al mantenimento dell’officiosità idraulica”.

E aggiungendo: “Nonostante questo gli uffici Regionali si sono attivati per una verifica generale delle problematiche idrauliche segnalate. Contestualmente anche il Servizio Protezione Civile regionale si è attivato per fronteggiare eventuali disagi della popolazione chiamando più volte il sindaco, l’assessore e il dirigente e spiegando cosa avrebbero dovuto fare, pertanto determinati attacchi sorprendono e dispiacciono”.

“Nella giornata di ieri – prosegue la nota – non risulta che il Comune abbia istituito il COC, Centro Operativo Comunale, né chiesto l’intervento della Protezione Civile Regionale, ritenendo evidentemente di poter provvedere in proprio. Il Centro Regionale della Protezione Civile di Foligno è stato comunque sempre all’allerta per rispondere con i propri funzionari e volontari a tutte le richieste di aiuto che fossero pervenute con personale reperibile anche di notte. Lo stesso assessore regionale è dal giorno dell’insediamento sempre reperibile 24 ore su 24 per qualsiasi evento idrogeologico, idraulico e sismico”.

E ricordandogli interventi finanziati dalla Regione nel territorio comunale perugino per la mitigazione del rischio idrogeologico nel Fosso Santa Margherita, a Ripa di Pretola, a Villa Pitignano con fondi Pnrr e a Ponte San Giovanni.

La situazione del Tevere

Nella nota della Regione si spiega poi che martedì “il reticolo principale e secondario demaniale non ha dato alcun problema ed il fiume Tevere ha mantenuto un livello inferiore rispetto al giorno 5, senza creare alcun problema idraulico di competenza regionale”.

“Per quanto riguarda la manutenzione del fiume Tevere – si legge ancora nella nota – si ricorda che da alcuni anni si sta procedendo con stralci funzionali alla sistemazione idraulica dei tratti più problematici; in particolare al momento sono in corso lavori in corrispondenza della soglia di Ponte Valleceppi, in destra idraulica e a Città di Castello. Si rammenta infine che durante le piene fluviali, di qualsiasi corso d’acqua, è possibile il trasporto di materiale flottante, anche alberature, che si accumulano sulle pile dei ponti e che, da normativa e da obblighi concessori, deve essere rimosso dal proprietario, quindi dal Comune, come nel caso del ponte di Ponte Pattoli“.

A Ponte Valleceppi allagata area depressa rispetto al Tevere

La nota dell’assessorato regionale tratta poi degli allagamenti avvenuti in particolare a Ponte Valleceppi: “In vari casi si rileva, purtroppo spesso, che edifici oggetto di eventi alluvionali sono realizzato in tutto o in parte entro le fasce di rispetto demaniali oppure in aree depresse rispetto ai corsi dei fiumi. In questi casi la competenza ad intervenire è dei Comuni. In particolare per quanto riguarda il caso di queste ore di Ponte Valleceppi dove un intero agglomerato urbano, realizzato presumibilmente già negli anni ‘90, risulta in area depressa rispetto al Tevere, non autorizzabile oggi ai sensi del PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) è inevitabile che la rete di smaltimento delle acque meteoriche crei problemi di deflusso anche in considerazione dell’apporto idraulico del cosiddetto Fosso di Montalcino. In ogni caso gli allagamenti accaduti non sono stati determinati da fenomeni di piena del Tevere e quindi non sono di competenza regionale” si tira fuori l’Assessorato regionale. Che ributta la palla inzaccherata nel campo del Comune di Perugia. Invitando, in conclusione, ad un approccio “serio, responsabile, ed una ben diversa volontà di collaborazione che la Regione ha dato fin da subito”, evitando “banali schermaglie elettorali”.

Zuccherini: “Invito a fare la propria parte, Enti e cittadini”

L’assessore Zuccherini, contattato mentre è ancora in giro a verificare l’andamento degli interventi eseguiti dalle squadre degli operai, ribadisce l’intento del suo post: “E’ un invito rivolto a tutti gli Enti ed anche ai cittadini, di fronte ad eventi climatici sempre più estremi. Alla Regione, per quanto di sua competenza; al Comune, che deve recuperare 10 anni di mancata manutenzione; ai cittadini che sono responsabili di eventuali opere abusive o mancate manutenzioni di per ciò che attiene loro”.

E sul ruolo del Comune: “Non aver effettuato in questi anni la pulizia delle forazze in area urbana crea problemi. A Colombella – ricorda – il disastro c’era stato già due anni fa ed ancora ci sono le transenne messe allora dal Comune. Noi intendiamo affrontare il problema di petto, per garantire la sicurezza dei cittadini ed evitare disagi. D’ora in poi il Comune farà la sua parte”.

Nessuna rottura con la Regione da parte del Comune di Perugia: “I rapporti istituzionali – assicura Zuccherini – ci sono e ci saranno”.

“COC? Non ce n’era bisogno”

L’assessore comunale spiega anche perché non è stato attivato il COC: “Non c’era bisogno. Erano operative le nostre squadre, che hanno lavorato insieme al personale della Provincia ed ai vigili del fuoco. Dove c’era bisogno abbiamo attivato la protezione civile”.

Nuova allerta meteo: occhi su Rancolfo e Colombella

Perugia si prepara per giovedì ad un altro allerta meteo. “Preoccupa la frana di Rancolfo – spiega Zuccherini – che sta minacciando la strada subito dopo l’abitato, che è stata chiusa. E poi la situazione di Colombella. Ma superata l’emergenza – assicura – lavoreremo per effettuare quegli interventi che possono prevenire rischi. Ed ognuno deve fare la propria parte. Naturalmente questo lavoro dovrà prevedere anche la rimozione di eventuali abusi“.

Regione – Comune: lo scambio di email sul Tevere

Prima dell’ultimo acquazzone che si è abbattuto sul Perugino, c’era stato uno scambio di email tra gli uffici comunali e regionali a proposito del Tevere. Con la Regione che chiedeva di rimuovere i detriti che si erano accumulati a ridosso del ponte di Ponte Valleceppi, di pertinenza comunale. E il Comune che, dopo un sopralluogo effettuato in zona, chiedeva alla Regione di liberare il letto e gli argini del Tevere dai residui portati dalla precedente piena. “Sia chiaro – specifica Zuccherini – che gli eventi di questi giorni non sono stati determinati in alcun modo dal Tevere – ma questo scambio di comunicazioni dimostra come ogni Ente debba fare la propria parte. E questo era il senso del mio messaggio”.

Polemiche che non hanno neanche in tempo ad asciugarsi sotto il pallido sole di oggi: per domani, giovedì, sono previsti ancora temporali su Perugia. E chissà quante bombe d’acqua ancora cadranno nei quaranta giorni che separano dalle elezioni.

(nella foto l’assessore comunale Zuccherini con la sindaca Ferdinandi durante uno dei sopralluoghi nelle zone più colpite dal maltempo)