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A PALAZZO TRINCI PROIEZIONE VIRTUALE DELLA VETRATA ANTICA DI SAN FELICIANO (Foto TO®)

“I colori del Quattrocento nella trifora di S. Feliciano”: è questo il titolo dell’evento che martedì 26 aprile, alle 16.30, presso la Sala Conferenze di Palazzo Trinci, chiude ufficialmente le attività dell’anno 2010/11 dell’Archeoclub di Foligno. La manifestazione prevede, da parte dell’ente, la presentazione in videoproiezione della ricostruzione virtuale della vetrata quattrocentesca della cattedrale di San Feliciano: i vetri quattrocenteschi superstiti, di grande valore, sono ormai di proprietà del Sacro Convento di Assisi e poco conosciuti nella città della Quintana. A coordinare l’iniziativa sarà Carla Barberi Glingler, presidente dell’Archeoclub di Foligno; dopo i saluti di Gualtiero Sigismondi, vescovo della Diocesi, Giuseppe Bertini, parroco della cattedrale, Elisabetta Piccolotti, assessore alla cultura e Alberto Cianetti, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, interverranno gli storici d’arte Giordana Benazzi e Raffaele Caracciolo, l’ingegnere Michele Pelliccia e lo storico Mario Sensi.
“L’appuntamento è l’unica ed irripetibile occasione che i nostri occhi hanno per poter vedere la luce filtrata attraverso i colori di quelle lastre istoriate con angeli e santi così come le videro i folignati fino alla rimozione dei vetri dal loro alloggiamento architettonico. Un evento che chiude in modo eccezionale e solenne un ciclo in cui abbiamo voluto esaltare le tecniche, antiche produttrici di tante opere d’arte” ha affermato Barberi Glingler. “Nel Rinascimento, il lavoro della bottega vetraria di Perugia era pregiatissimo e a Foligno si chiese al Nicolò Alunno se il prezzo da pagare per il lavoro era quello giusto: il pittore rispose di sì. Raffaele Caracciolo – prosegue il presidente raccontando la genesi dell’evento – scrisse una tesi in cui mise a confronto i vetri della cattedrale di Perugia con quelli della cattedrale di Foligno e da lì iniziammo ad indagare. L’alloggiamento dei vetri è ancora visibile in cattedrale, vetri che vennero acquistati a bassissimo costo dai frati di Assisi per poter ‘riattoppare’ in caso di necessità quelli della basilica. Hanno riacquistato il loro pregio alla fine del secolo scorso, quando alcuni di questi vetri sono stati restaurati ed esposti all’interno del Museo del Sacro Convento. I restanti, visto l’elevato costo del restauro, sono chiusi nelle casse del Sacro Convento. L’evento consisterà in una retroproiezione su di uno schermo fatto di tela. La struttura è verticale e di ferro. Il privilegio è quello di avere l’illusione di stare davvero davanti alle vetrate: la tecnologia riporta dunque in vita ciò che si credeva addormentato. Spero che questa struttura trovi il proprio alloggiamento o all’interno del museo diocesano o nella chiesa della Santissima Trinità in Annunziata, affinché si possa riproiettare il lavoro per usufruirne sempre, così lo sforzo non sarebbe a fine perduto”. Grande è la sinergia dell’Archeoclub di Foligno con la Fondazione CaRiFo: “questo lavoro costa notevolmente e l’Archeoclub, oltre ad essere costituito da volontari, è molto povero. Fino allo scorso gennaio facevamo parte dell’Archeoclub d’Italia, poi abbiamo insistito affinché rimanesse fatto di volontariato. 10 euro dell’iscrizione vanno a Foligno ma solo il giornale costa 3.500 euro. Lavoriamo allora pareggiando il bilancio e mettendo da parte un fondo di accantonamento che ci può servire per eventi eccezionali valutati in maniera molto attenta. Da 3 anni riceviamo 3000 euro di aiuto annuale dalla Fondazione per il giornale. Quest’anno il comune ci ha invece erogato 1000 euro. I relatori, che dovrebbero essere pagati profumatamente, vengono solo con rimborso spese ed omaggi”.
Per il vicepresidente Gianfranco Faramelli “con un budget basso l’Archeoclub di Foligno riesce a realizzare cose di pregio ed operazioni interessanti. I nostri relatori collocano la città in una dimensione nazionale e internazionale, proiettando la sua arte in Italia e in Europa. La forza di questa associazione è dunque quella di non legarsi e rimanere chiusa nel territorio: il microcosmo va nel macrocosmo. L’evento di martedì è un’operazione importante e significativa perché ricostruisce qualcosa che non c’è più e la visione sarà quasi al naturale”.
Lo scorso 12 marzo, il Comitato scientifico dell’Archeoclub di Foligno ha determinato che l’argomento intorno al quale ruoteranno le conferenze del prossimo programma sarà il “Mito”, considerato come mondo in cui l’umano e il divino s’incontrano e si scontrano. Appuntamento “di corredo” di quest’anno sarà invece la visita guidata al laboratorio del vetro “Studio Moretti Caselli” di sabato 8 maggio.

(Elisa Panetto)

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