Una casetta della posta, usata dai cacciatori di “palombe”, è tornata a stagliarsi tra gli alti cerri di Monte Molino nel comune di Sellano. L'opera di ristrutturazione del vecchio edificio, che era ridotto a un cumulo di macerie, è stata compiuta dalla Comunanza agraria di Cammoro in collaborazione con la Comunità Montana della Valnerina realizzatrice dei lavori e finanziatrice di una parte dell'intervento.
Il recupero edilizio è destinato a supportare la fruizione turistica e ambientale di uno dei luoghi naturalistici più belli dell'Umbria, dove si contano ben tre siti di interesse comunitario e circa trecento ettari di boschi di cerro, attrezzati con aree di sosta, sentieri, percorsi didattici e punti di osservazione faunistica che permettono di incontrare caprioli, cinghiali e scoiattoli. Lo ha affermato il presidente della Comunanza Agraria Giorgio Consoli, cui hanno fatto eco l'ex presidente Mauro Bianchi sostenitore dell'iniziativa, la presidente della Comunità Montana Agnese Benedetti, i consiglieri d'amministrazione Armando Tosti, Paolo Bianchi, Moreno Ceccarelli, Francesco Salvati, insieme alle tante persone convenute all'inaugurazione del fabbricato.
Un luogo molto particolare Monte Molino – più di 900 metri di altitudine- definito dalla memoria popolare”primo giardino dell'Umbria e d'Europa”, dove fino a cinquanta anni fa si svolgeva una frequente e conosciuta attività venatoria.
Il tetto della casetta della posta (nella versione ricostruita l'edificio ha una superficie di circa sessanta metri quadri con caminetto, solaio in legno,stemma della Comunanza dipinto sulle pareti) e le cime degli alberi circostanti ospitavano capanni costruiti con tavole,frasche e paglia che costituivano un sistema di avvistamento dei volatili in migrazione, soprattutto di colombi selvatici. I capanni erano richiesti in affitto da notabili spoletini e folignati e tale attività costituiva un reddito per la Comunanza che poteva reinvestire i proventi in interventi utili alla popolazione locale. Nel racconto orale degli anziani viene ancora ricordata la data iscritta in una pietra del fabbricato che raccontava di una giornata di caccia memorabile in cui furono catturati settantasette esemplari.
La Comunanza Agraria di Cammoro, con sede a Molini, è stata costituita col nome di Università nel 1899 e conta tra i suoi utenti tutti i nuclei familiari residenti da almeno un anno nelle frazioni di Cammoro, Molini, Celle, Casaletto, Pié di Cammoro, Valle di Cammoro, Le Vene, Le Terne, il Tribbio, La Torre, Casale Ronchetti e Colletrampo, rappresentati dai capifamiglia purché maggiorenni. L'ente si è reso protagonista di numerosi interventi a favore del patrimonio naturalistico che amministra e dei suoi cittadini.