Approvata a Marsciano, a larga maggioranza, l’istituzione del registro delle unioni civili. Un registro che, in assenza di una legge nazionale in materia, rimane fortemente limitato nei suoi effetti concreti, ma che rappresenta un importante segnale al Parlamento nazionale. E se resta di fatto ancora un vuoto legislativo sui diritti delle coppie dello stesso sesso, dalle associazioni per la difesa dei diritti LGBT si parla dell’Italia come paese fanalino di coda in Europa per il riconoscimento, ad esempio, delle cosiddette PACS.
Omphalos a riguardo esprime grande soddisfazione, in particolare facendo il confronto con il comune di Perugia, dove il sindaco Romizi ha deciso di non trascrivere i matrimoni contratti all’estero tra persone dello stesso sesso. “Siamo molto soddisfatti nel notare che i segnali che spingono il Parlamento nazionale ad approvare velocemente una legge sulle unioni civili si moltiplicano in tutto il territorio – commenta Patrizia Stefani, co-presidente di Omphalos – Mentre Perugia sembra tornare indietro e chiudersi a riccio, il Consiglio Comunale di Marsciano ha scelto di dare un segnale importante approvando il registro delle unioni civili. Il senso di questo atto politico sta tutto nelle parole del Sindaco Alfio Todini quando dice che è un atto che senza una legge nazionale rimane limitato nei suoi effetti concreti. Ma è un modo per dire che aggiungere diritti non fa che rendere la nostra società più equa e inclusiva”.
Il Consiglio Comunale di Perugia, tornerà invece a discutere dei diritti delle coppie dello stesso sesso martedì 6 ottobre nella IV Commissione Consiliare Permanente, con la discussione di due ordini del giorno presentati dal gruppo consiliare del Partito Democratico. Alla riunione della Commissione sono stati invitati i rappresentanti di Omphalos e di Rete Lenford, l’associazione nazionale di giuristi e avvocati per la difesa dei diritti delle persone LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transessuali).
“Parteciperemo ai lavori della IV Commissione per sostenere i due ordini del giorno presentati dal Partito Democratico – conclude Emidio Albertini, co-presidente di Omphalos – proprio ieri altri due Tribunali Amministrativi, quello della Toscana e quello della Lombardia, si sono pronunciati sul tema delle trascrizioni e hanno annullato gli atti dei prefetti che cancellavano le trascrizioni effettuate dai sindaci più illuminati. La circolare del Ministro Alfano è carta straccia, l’ho dicevamo sin dall’inizio. Ora è tempo che anche il Sindaco Romizi ripensi alla sua decisione, giustificata da una circolare che è considerata nulla da ben 4 TAR”.
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