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A Marsciano dopo il sisma ancora 565 persone fuori casa. La Ragioneria dello Stato blocca i finanziamenti per la ricostruzione

Il Comune virtuoso di Marsciano attende da tempo gli aiuti statali utili al rifacimento delle case e delle zone colpite dal terremoto del 2009. Ma a quanto pare non è ancora arrivato il momento. Lo Stato ha, infatti, bloccato i 15 milioni di euro, stanziati dalla Regione Umbria, da utilizzare per la ricostruzione di alcune case del Comune di Marsciano che attendono ancora i dovuti lavori dopo il sisma. La ragione sta nel fatto che l’ente regionale non ha ancora attuato i provvedimenti del cosiddetto decreto Milleproroghe, e nel particolare l’aumento delle accise sui carburanti e dell’Irap per le aziende. È così che scatta la protesta degli abitanti: alcuni giovani hanno infatti deciso di arrampicarsi sui campanili delle Chiese colpiti dal terremoto nel Marscianese, per far suonare le campane. Il movimento è coordinato da alcune associazioni del territorio, ed in particolare dal comitato “Terremotati 15 dicembre” e dall’appena nata “Cittadini attivi”, presieduta da Ruggero Zaganelli. La cittadinanza si dice comunque fiduciosa per via del fatto che il Patto di stabilità 2012, che rappresenta l’ultima possibilità per lo stanziamento di 100 milioni di euro per la ricostruzione pesante, è ancora in fase di elaborazione. Zaganelli ha però così polemizzato: “La cifra di 100 milioni di euro non è così impegnativa se si pensa ai 15 miliardi concessi a L’Aquila”. Il comitato ha così richiesto che avvenga quanto prima un incontro con la seconda commissione del consiglio regionale per decidere sul da farsi e per raggiungere quanto prima una strategia da attuare. Al coro si unisce il Sindaco di Marsciano Alfio Todini, il quale ha criticato i ritardi nell’erogazione dei contributi di autonoma sistemazione. Zaganelli ha poi concluso: “L’ordinanza della Regione per l’erogazione dei Cas è datata 23 giugno, ma i fondi non sono ancora arrivati ai cittadini che sono fuori casa e hanno dovuto anticipare quattro mesi di affitto, a dimostrazione del fatto che le lungaggini burocratiche possono fare addirittura più danni del terremoto”.

AleChi