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A FOLIGNO È NATO IL COMITATO REFERENDARIO CITTADINO A SOSTEGNO DEL “SÌ” NEI 4 REFERENDUM (Foto TO®)

Un Comitato Referendario Cittadino a sostegno del “sì” nei quattro referendum dei prossimi 12 e 13 giugno. È quello che Pd, Sel, IdV, Prc, Movimento 5 stelle, Alternativa-Mente, Cgil Foligno, Arci Foligno, Comitato “Se non ora, quando?”, Casa dei Popoli, Wwf e Masci (Movimento Scout Adulti) hanno ufficialmente costituito sabato 21 maggio, a Foligno, “contro la privatizzazione dell’acqua, il legittimo impedimento e il piano nucleare del governo”. “È un referendum dove la cittadinanza è chiamata ad essere attiva” ha esordito nella Sala Italo Fittajoli del Palazzo Comunale di Foligno, nel corso di una conferenza stampa di presentazione, Patrizia Epifani, coordinatrice del Pd folignate. “Le forze di sinistra – ha proseguito – hanno nei quattro referendum una linea di unione per la difesa dei diritti fondamentali delle persone. Come Pd siamo partiti molto presto: l’acqua è un bene primario di tutti, sul nucleare abbiamo una linea molto chiara da sempre – mentre il governo non ha una politica energetica – e per ciò che concerne il legittimo impedimento siamo coscienti che la democrazia si basa sul criterio di uguaglianza. Abbiamo visto, anche con le recenti elezioni amministrative, che uniti si può fare, dunque l’unione è fondamentale visto che il tema è importante per il futuro dei nostri figli, del pianeta e delle politiche complessive. L’Italia non ce la fa più e dobbiamo essere coesi. Siamo aperti a tutti coloro che vogliono aderire a questi comitati. Raggiungere il quorum significa vincere”. “Il governo sta cercando di ostacolare il referendum – ha proseguito il segretario di Sel Foligno Salvatore Savastano – dunque il Comitato è importante, anche perché la gente è poco informata, soprattutto sul legittimo impedimento e il nucleare”. Per Gianfranco Cucco di IdV “la posta in gioco per l’acqua è molto importante e gli aumenti andranno a colpire sia le famiglie di destra che di sinistra. L’acqua è una risorsa a rischio di estinzione in Italia e nel mondo, mentre un altro scoppio in un’altra centrale nucleare metterà a rischio la sopravvivenza: questo non è uno scenario apocalittico ma la realtà dei fatti. Le casalinghe smettano di guardare Melania e Sara, spengano la tv e guardino a queste cose molto importanti per i loro nipotini e per preservare un futuro a rischio. Il governo ce la sta mettendo tutta per non far raggiungere il quorum ma il referendum è segno di civiltà”. Infine, per il capogruppo del Pd Giovanni Patriarchi, “le posizioni pubbliche del Pd sono chiare. Nella Valle Umbra Sud c’è la peculiarità di avere in più la Vus interamente pubblica, s.p.a. perché la legge lo impone. È una scelta chiara fatta dall’amministrazione di centrosinistra, mentre la legge imporrebbe l’entrata del privato nel consiglio. Già abbiamo approvato mozioni contrarie al Decreto Ronchi e nello statuto del Pd abbiamo inserito l’acqua come bene pubblico. L’ATI ha anche inoltrato all’authority, a scanso di equivoci, la richiesta se si può gestire l’acqua come viene gestita adesso”.
Saranno diverse le iniziative in città del Comitato Referendario Cittadino: già in programma appuntamenti per l’8, il 9 e il 10 giugno nelle vie della città.

(Elisa Panetto)