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A Foligno il PD perde tre punti

La tornata elettorale del 31 maggio ha visto l’affermazione del centro sinistra in cinque regioni su sette e la riconferma della guida dell’Umbria da parte della presidente Marini.

Le elezioni sono state segnate da un fortissimo astensionismo che ha penalizzato tutte le forze politiche ad eccezione della Lega Nord, che è diventata il punto di riferimento del centro destra.

A sinistra il PD ha pagato pesantemente il prezzo delle scelte compiute dal Governo Renzi sui temi istituzionali, del job act e della scuola.

Gli elettori hanno bocciato sonoramente l’ipotesi del Partito della Nazione a vocazione maggioritaria.

L’Umbria non si discosta da queste tendenze anzi le accentua fino al punto di mettere a rischio la guida della Regione per il centrosinistra.

Il centrosinistra perde fin quasi il 50% dei consensi presi cinque anni fa e in questo quadro l’indebolimento del PD è significativo.

Nella nostra città il trend e’ ancora più negativo: un’ affluenza più bassa del13%, meno 20% la presidente con un PD che scende oltre del 3% rispetto al 2010.

A Foligno pertanto è chiaro che la sinistra è stata ancora più determinante ai fini della vittoria della regione, in quanto il 40% delle preferenze del PD di Foligno sono andate ai candidati rappresentativi dell’area a sinistra del partito.

Da questo dato, si comprende che è necessario un cambiamento di rotta nella programmazione politico- istituzionale in questa città, come da tempo da noi sottolineato al fine di mettersi nuovamente in sintonia con i cittadini.

L’ area a sinistra ha sollecitato più volte con documenti e azioni che andavano ad interessare problematiche esistenti da anni a cui ad oggi non è stata data risposta.