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A Foligno il biometano arriva da sfalci e potature

Firmato oggi il contratto tra Valle Umbra Servizi, Ati 3 Umbria e Asja Ambiente Italia S.p.A di Torino, per la progettazione, la costruzione e la gestione funzionale ed economica di un impianto di produzione di biometano e ammendante, alimentato dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani provenienti da raccolta differenziata e da rifiuti ligneocellulosici derivanti da sfalci e potature. L’azienda torinese che dal 1995 progetta, costruisce e gestisce impianti, tecnologicamente avanzati, per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili: biogas, eolico, fotovoltaico, si è aggiudicata la gara a rilevanza comunitaria, indetta da Ati 3.

Si tratta, in Italia, della prima procedura di gara pubblica per l’affidamento in concessione di lavori relativi alla realizzazione di un impianto di produzione di biometano.

L’impianto sarà costruito a Casone di Foligno nel terreno di proprietà di Valle Umbra Servizi contiguo all’impianto di selezione e compostaggio già gestito dall’azienda e sarà realizzato con un project financing. La costruzione dell’impianto sarà completata nel corso del 2016 e la piena operatività con l’immissione del biometano è prevista nel corso del 2017.

“E’ un importante progetto per il nostro comprensorio – sottolinea Fausto Galilei, direttore di Ati3 – visto che permetterà al territorio di crescere con una corretta politica del recupero e valorizzazione dei rifiuti nel rispetto dell’ambiente”.

“Valle Umbra Servizi è orgogliosa di presentare questo progetto che rappresenta una grande risorsa per il nostro territorio sia in termini economici che di tutela ambientale; è un percorso virtuoso in linea con una politica aziendale che mette in primo piano la salvaguardia del territorio favorendone lo sviluppo e la valorizzazione.”, dichiara il presidente Vus Maurizio Salari.

“Un progetto innovativo che siamo orgogliosi di poter sviluppare qui a Foligno”, dichiara Alessandro Casale Ad Asja, partner tecnologico incaricato di progettare, realizzare e costruire l’impianto di trattamento dei rifiuti organici umidi.

“La nostra ventennale esperienza nel campo della valorizzazione del biogas è garanzia di professionalità, competenza e massima cura di ogni fase del progetto”, conclude Casale.

L’impianto in un anno sarà in grado di produrre 2.400.000 m3/anno di biometano, quantità sufficiente a percorrere in auto circa 32 milioni di km e circa 17.000 t/anno di ammendante utile a fertilizzare circa 600 ettari di terreno agricolo.