di Claudio Bianchini
Al “centro del mondo” è allarme rosso per la piaga del gioco d’azzardo. Già da qualche anno infatti, il Servizio Dipendenze della Asl 3 segue una cinquantina di persone che non riescono proprio a resistere al richiamo delle diaboliche macchinette mangia soldi o dei vari video poker.
La Asl 3 dell’Umbria mette a disposizione il Servizio Dipendenze
Un tempo ci si ‘ritrovava in mutande’ per colpa di bische clandestine e del classico tavolo verde: ora dimenticate la classica immagine stereotipata dal retrobottega fumoso con luci basse e biliardi sullo sfondo, stile film gangster americano. Oggi l’incubo sono le moderne macchinette stile slot machine. Nella struttura sanitaria folignate – tra l’altro, unica del genere attiva in Umbria – le richieste di aiuto fanno registrare una costante crescita. Sono sempre di più infatti, i soggetti che scelgono di ricorrere alle terapie medico sanitarie come ‘ultima spiaggia’. In molti casi sono gli stessi familiari che – giunti alla soglia della disperazione – accompagnano i propri cari in questo percorso di riabilitazione.
Le donne sono il 15% dei pazienti, in aumento i giovanissimi
Ulteriore campanello d’allarme è dato dall’aumento delle donne e addirittura dei giovanissimi: le ‘quote rosa’ sono ormai intorno al 15% ovvero sia quattro su 27 dei pazienti seguiti lo scorso anno. E dato che al peggio non c’è mai fine, ad aggravare la situazione ci si è messa pure una nuova norma – recentemente introdotta nella legge Finanziaria – che di fatto liberalizza il gioco d’azzardo on line, consentendo agli utenti di giocare ‘cash’ cioè con soldi veri. Contanti in mano, si può scommettere ai dadi, giocare a black jack, partecipare a giochi da Casinò di ogni tipo, o ancora puntare alla roulette e via dicendo. “Certamente questa normativa può avere effetti ancor più negativi – spiega la responsabile Sonia Biscontini – da un lato favorisce in qualche modo l’avvicinamento a questo mondo di soggetti già predisposti e a rischio, dall’altro può acutizzare le problematicità a chi ne è già coinvolto”.
Uomo, di mezza età e col vizio di alcol o droga: ecco il giocatore medio folignate
Ma chi è il giocatore medio nella città della Quintana? “Sono per lo più uomini di mezza età – fanno sapere – e comunque il vizio, e quindi la dipendenza da gioco, è nella maggior parte dei casi strettamente correlata con altre dipendenze come quella da droghe, fumo e alcool. L’utenza è composta prevalentemente da gente proveniente da Foligno e comprensorio, ma stanno arrivando pazienti anche da altre Asl dell’Umbria, magari perché trovano il nostro servizio tramite internet oppure grazie al classico passaparola. La dipendenza da gioco d’azzardo – rileva la Biscontini – oltre a causare problematiche psicofisiche è devastante anche sul piano della socializzazione e dei rapporti. Porta infatti a serie difficoltà economiche ed alla disperata ricerca di denaro, quindi una fonte di tormento che si ripercuote negativamente su rapporti di lavoro, personali, affetti e familiari”.
Ecco dove e a chi rivolgersi per uscire dal tunnel
Ora però c’è un aiuto per ‘uscire dai giochi’ nel vero senso della parola: a disposizione c’è il numero 348/5214943, il servizio si trova in via Gentile da Foligno n.28 nella zona dell’ex ospedale in un appartamento anonimo e riservato.