Nuovo Piano regolatore generale di Castiglione del Lago, la maggioranza brinda alla svolta dopo l’approvazione definitiva della Parte Operativa. “Il Piano si caratterizza per il contenutissimo consumo di suolo – sottolinea l’assessore all’Urbanistica, Nicola Cittadini – largamente al di sotto delle previsioni normative, con un ruolo centrale dell’Amministrazione, che dialoga e può concedere premialità, anche tramite meccanismi di compensazione e di perequazione, in via convenzionale, solo a fronte di concreti benefici tangibili per il “pubblico”. Il nuovo strumento urbanistico avrà una funzione centrale nel governo del territorio, incidendo anche sugli aspetti sociali della vita di comunità ed introducendo una prospettiva ben delineata dell’area, con un’idea di sviluppo armonico ed omogeneo tale da contemperare le esigenze del vivere e del produrre con quelle di tutela dell’ambiente e del paesaggio, nell’ambito di un corretto rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione”.
Per Daniz Lodovichi, presidente della Commissione urbanistica, si tratta di un piano lungimirante e di lunga durata, che rispetta l’ambiente e in prospettiva lo migliora: “Si è trattato di un’esperienza fantastica, difficile ma bellissima; ringrazio tutti i commissari di maggioranza e di opposizione, e i nostri tecnici che hanno dimostrato il loro grande valore. La bontà dello strumento è anche testimoniata dal fatto che i tecnici liberi professionisti, sempre attenti e partecipi, non hanno sostanzialmente proposto osservazioni al Piano operativo. Ora occorre progettare e reperire le risorse per far crescere il territorio: le basi solide sono state ampiamente gettate”.
I tecnici redattori hanno spiegato in Consiglio comunale la portata del documento di pianificazione. In particolare l’architetto Mauro Marinelli ha evidenziato un aspetto importante per spiegare la durata del percorso di approvazione: “Dal 2008, anno di avvio ufficiale dell’iter del Prg abbiamo visto entrare in vigore tre leggi regionali di semplificazione, il testo unico del 2015, tre nuovi regolamenti regionali ed è anche intervenuta una sentenza della Corte Costituzionale in merito al testo unico stesso: questo serve a spiegare in parte il lungo percorso che si conclude oggi. Nonostante ciò, non abbiamo mai perso le motivazioni che ci hanno fatto raggiungere questo traguardo”. Marinelli ha poi elencato alcuni dati di assoluta significatività: solo il 6,28% del territorio di Castiglione è interessato dallo spazio urbano, un dato molto basso, spiega l’architetto; ciò significa che uno spazio enorme è e rimarrà ancora “verde” e non occupato da fabbricati; vi è un 14,5% di riduzione dell’impronta urbana rispetto al 2002, quando venne approvato il piano stralcio del Trasimeno; zero nuovo consumo di suolo e 0,07% di riduzione dell’indice fondiario di fabbricabilità; 19% di incremento delle aree agricole di pregio rispetto al Prg del 1999; 40 ettari circa di tessuto urbano sono interessati da progetti di riqualificazione. “Sono numeri tranquillizzanti – ha proseguito Marinelli – e che fanno comprendere che il Prg-Po è perfettamente inserito nelle attuali sensibilità culturali, ambientali e sociali della comunità. Un piano che semplifica in maniera straordinaria l’azione dei cittadini”.
L’ingegner Stefano Torrini ha evidenziato i benefici del nuovo piano che si percepiranno progressivamente, soprattutto nei primi tre o quattro anni, con nuove opportunità aperte a tutti: “Questo è il primo Prg in Umbria ad aver concluso il suo iter con le nuove normative, un progetto pilota che sarà di esempio per molti Comuni. Uno strumento che abbiamo creato, tutti insieme, semplice, duttile, maneggevole ed estremamente operativo”. Anche Torrini ha voluto ricordare la prestigiosa figura del prof. Nigro, ringraziando la vecchia e l’attuale amministrazione ed il gruppo di persone che hanno lavorato con grande professionalità su questo piano.
L’arch. Francesco Nigro ha inviato una lettera ai tecnici al sindaco e all’intero Consiglio comunale nella quale si esprime profonda soddisfazione per il risultato raggiunto: “Se riguardo tutto il percorso fatto insieme – si legge nella lettera – iniziato dieci anni fa, trovo immagini fissate nella memoria di una esperienza professionale e umana certamente rilevante, ma soprattutto di una vicenda amministrativa e di vita civile che credo lascerà il segno a Castiglione del Lago. Si tratta in realtà di un punto di partenza: l’attuazione di previsioni urbanistiche basate su una rinnovata e sostenibile visione dello sviluppo di Castiglione e di tutto il suo territorio, la messa in pratica delle innovazioni che riguardano in particolare un nuovo modo cooperare tra gli attori del territorio e di coinvolgere i soggetti attuatori di tali previsioni, secondo modalità, tecniche e procedure che puntano ad innalzare la qualità complessiva del territorio comunale”.
“Un piano che abbiamo voluto ampiamente partecipato – ha concluso il sindaco Sergio Batino – un’opera condotta a termine con democrazia e trasparenza, affrontando difficoltà importanti che anche in sede consiliare sono state ignorate dalle minoranze; esse hanno dipinto uno scenario inaccettabile, prospettando una loro idea di futuro caratterizzata dall’ingessamento e dall’immobilismo. Noi abbiamo lavorato sempre nell’interesse della collettività, raccogliendo quanto di buono fatto dalle amministrazioni precedenti, ripartendo dal Documento programmatico, e costituendo un gruppo di lavoro di alto livello. Abbiamo effettuato delle scelte per consentire a tutti di sapere, capire e conoscere quello che stavamo facendo: mostre, decine di incontri pubblici, documentazioni, articoli su quotidiani e siti web; così si è consentito a tutti di valutare ed essere protagonisti. La partecipazione diffusa e la trasparenza hanno certo contribuito ad allungare i tempi, ma era una nostra precisa volontà consentire a tutti i cittadini di fornire il proprio contributo. L’urbanistica anche così è divenuta una “casa di vetro” per tutti i castiglionesi. Questo straordinario strumento urbanistico, poi, pone al centro la programmazione urbana non solo del capoluogo ma di tutte le frazioni, consente di rivitalizzare i centri e le piccole località e permette di realizzare vere sinergie di intervento tra pubblico e privato, sul modello già attuato del centro commerciale naturale. È stato approvato un Piano Operativo, infatti, che non riguarda solo l’edificato e l’edificabile, ma affronta l’insieme delle problematiche e delle opportunità per il nostro territorio, l’insieme degli elementi che lo caratterizzano, anche quelli sociali, con una visione chiara, proiettata nel futuro e con dei principi di fondo che spero diventino patrimonio comune e siano condivisi anche dai prossimi amministratori”.