“Concerto per un amico”, Riccardo Muti incanta il Festival di Spoleto / L’appello “Ahi serva Italia” / Vd - Tuttoggi.info

“Concerto per un amico”, Riccardo Muti incanta il Festival di Spoleto / L’appello “Ahi serva Italia” / Vd

Carlo Ceraso

“Concerto per un amico”, Riccardo Muti incanta il Festival di Spoleto / L’appello “Ahi serva Italia” / Vd

Memorabile serata nel ricordo di Candido Speroni voluta da Cala Fendi / L’appello del M° per i giovani / Vip e cena di gala
Dom, 13/07/2014 - 17:45

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La musica di Beethoven e Schubert hanno catturato ieri sera il Festival dei 2 Mondi che per la prima volta in 57 anni ha avuto l’onore di assistere ad un concerto diretto dal grande Riccardo Muti con l’orchestra giovanile Luigi Cherubini. Merito di Carla Fendi che ha fortissimamente voluto questa serata per ricordare il compagno di una vita, Candido Speroni, l’uomo che nella sua proverbiale riservatezza le è stato sempre accanto. A far da cornice all’evento, il prezioso Teatro Caio Melisso i cui restauri sono seguiti proprio dalla Fondazione Carla Fendi.

L’incanto – si comincia con il Concerto per pianoforte e orchestra in do minore n. 3 di Beethoven, una delle pagine più complesse create dal musicista tedesco, capace di catturare il pubblico. Pochi minuti dopo l’inizio, a metà dell’Allegro con brio, anche i ventagli offerti al pubblico per rinfrescarsi si fermano. Tanto è perfetta l’esecuzione della Cherubini. Su cui spicca il pianoforte di David Fray, fra i maggiori pianisti viventi a dispetto della giovane età (ha da poco compiuto 33 anni), che nel Largo in Mi maggiore si supera, quasi dialogando con fiati e archi, regalando al pubblico una delle più balle pagine della storia del Festival. ll Rondò finale ricorda la musica pre-romantica, omaggio che il compositore tedesco volle rendere alla musica di Mozart. L’intervallo serve per far uscire dal palco il pianoforte e riposizionare l’orchestra che di lì a breve intonerà la sinfonia “Die Tragische” di Franz Schubert, opera capace di scuotere l’animo con la sua fantasia melodica, ora leggera, ora imponente.

Ahi serva Italia – al termine della esecuzione il sindaco di Spoleto Fabrizio Cardarelli, accompagnato dal direttore artistico del Festival Giorgio Ferrara, ha voluto donare al Maestro la riproduzione di una  moneta spoletina utilizzata nel XV secolo. Ed è a questo punto che il celebre direttore, approfittando delle autorità presenti in Teatro, lancia il suo appello in difesa dei giovani artisti e dell’”orgoglio italiano”. Un affondo per criticare i direttori stranieri chiamati nei Teatri (a cominciare dalla Scala) come pure giovani musicisti, quando il Bel Paese ha ancora tanto da offrire in questo campo. Ne sono prova proprio i suoi ragazzi della Cherubini, come pure i loro giovani colleghi di altri Teatri o della grande tradizione bandistica che giorno dopo giorno registra la chiusura di una formazione. “Loro rappresentano la faccia pulita dell’Italia e magari quest’estate, disoccupati, saranno costretti  a trovarsi un lavoretto, magari da bagnino o cameriere”. Sempre con l’eleganza che lo contraddistingue, alternando di tanto in tanto qualche battuta, Muti arriva così ad affondare la lama citando Dante: “Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!”. Dunque il richiamo alle istituzioni tutte a fare la loro parte in difesa di questo patrimonio che rischia di essere perduto per sempre.

I Vip –intorno a Carla Fendi si sono stretti illustri personaggi della cultura come della politica e dello spettacolo. Nessuno ha voluto mancare la serata. Fra i presenti Giuliano Amato, Cesare Romiti, Fausto Bertinotti, Fabrizio Saccomanni, Paolo Mieli, Pippo Baudo, Mara Venier, Marisa Laurito, Renzo Arbore, Giuliano Ferrara, Anselma dell’Olio, Giorgio Mulè solo per citare alcuni dei 300 fortunati che hanno potuto assistere al concerto entrato già di diritto negli annali della kermesse festivaliera. Tutto esaurito anche il Teatro Gian Carlo Menotti dove Carla Fendi ha voluto fosse trasmesso il concerto in diretta affinché fosse aperto gratuitamente al pubblico spoletino.

Cena a palazzo Bufalini – al termine della serata gli ospiti della Fondazione Fendi sono stati ricevuti nei suggestivi giardini di palazzo Bufalini da cui è possibile ammirare una visuale unica di piazza del Duomo per la cena di gala. Affidata alle sapienti mani degli chef Giovanna Tomassoni e Marco Saveri del San Lorenzo che per l’occasione hanno servito delle flan di ricotta con gazpacho spezxiato di pomodoro, mezze lune di porcini e taleggio al tartufo di Norcia, filetto di chianina ai tre pepi e ribes rossi e after eight al cioccolato.

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