Cronaca

A canestro contro il Covid, prima mattinata nel punto vaccini di Ponte San Giovanni

A canestro contro il Covid. In 260 si sono presentati per la vaccinazione nel primo giorno di apertura del punto allestito al Cva di Ponte San Giovanni. In attesa della dose seduti tra i canestri del campo da basket.

I 260 prenotati si sono alternati nei due ambulatori dove hanno operato i team vaccinali della Asl1, sotto la supervisione della direttrice del Distretto Perugino, la dottoressa Barbara Blasi.

Da giovedì nel punto vaccinale di Ponte San Giovanni al team della Asl si alterneranno i medici di medicina generale, che avranno a disposizione altri due laboratori.

L’organizzazione

All’ingresso un volontario della protezione civile misura la temperatura. “Io mi vaccino quando è il mio turno, anche se sono a contatto con tante persone” risponde quando si scherza circa la possibilità di farsi inoculare qualche dose avanzata.

All’interno, l’operatore controlla i fogli della prenotazione. “Ma devo fare proprio AstraZeneca?” chiede una signora. Che alla risposta affermativa, si mette tranquillamente in fila.

Circa una persona su tre di quelle in attesa per il vaccino nella giornata inaugurale del punto di Ponte San Giovanni deve ricevere la dose del farmaco anglo-svedese. Che qualche defezione ancora la determina, ci viene spiegato.

La dottoressa Blasi si muove tra la persone in attesa pazientemente sulle sedie disposte a distanza, proprio dove c’è il campo da basket. Risponde alle domande degli utenti, verifica la documentazione che hanno con sè.

Quando sta per arrivare il momento del proprio turno, in base al numero che si riceve (come al supermercato), si viene fatti accomodare su una delle sedie davanti alla porta dei due laboratori.

La vaccinazione

Si apre la porta del laboratorio, esce un utente appena vaccinato e si controlla la documentazione del prossimo. La porta si richiude, c’è da aspettare ancora qualche attimo.

Poi l’utente viene fatto entrare e accomodare su una poltrona come quelle utilizzate per la dialisi in ospedale. Un’operatrice inserisce i suoi dati nel terminale, mentre un’infermiera prepara la dose del vaccino.

Si sceglie il braccio da porgere per l’iniezione, che dura un attimo. “Ha sentito dolore? Avverte qualche disturbo?” chiede l’infermiera. “No“, la risposta dell’utente. Che ringrazia, esce e si siede in fondo alla sala, per i 15 minuti di attesa previsti dal protocollo. Sotto l’altro canestro, appunto. Insieme agli altri che hanno da poco fatto il vaccino. Chi telefona, chi parla con il vicino di sedia, chi legge il giornale che si è portato.

Poi a mano a mano, passati i 15 minuti, uno dopo l’altro si alzano ed escono dalla porta sul lato opposto del Cva da dove sono entrati. Nella convinzione di aver fatto un altro passo verso il ritorno alla normalità segnata, in questo anno, dal Covid. Una speranza che il punto vaccinale di Ponte San Giovanni potrà dare ogni giorno a 288 utenti.


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