L’Umbria è una delle patrie del tartufo, ma anche terra della Dieta mediterranea, soprattutto grazie alla produzione dell’olio d’oliva. Tre elementi, testimonianza della civiltà mediterranea, che si legano all’Unesco perché la Dieta mediterranea è patrimonio culturale immateriale dell’umanità dal 2010, la Fascia Olivata Assisi-Spoleto è di recente candidatura come Paesaggio culturale evolutivo-viventi, mentre la ‘Cerca e cavatura del tartufo In Italia: conoscenze e pratiche tradizionali’ è la candidatura italiana 2021 per i beni immateriali.
Significativa, dunque, l’occasione per discuterne offerta dalla tavola rotonda ‘Tartufo e Dieta mediterranea nuova normalità e nuove opportunità per l’Umbria’ che si terrà a Campello sul Clitunno sabato 28 agosto alle 18 nella sala conferenze del Relais Borgo Campello.
L’Umbria ha un grande potenziale rispetto a questi elementi e alla ripresa legata alla loro valorizzazione, anche nell’ottica di fare sistema, e per i Comuni umbri aderenti all’Associazione nazionale Città del tartufo (Anct), presente in rappresentanza della comunità del tartufo, questo incontro si configura come un’occasione per discutere di possibilità e progettualità post crisi pandemica per la promozione del territorio, sottolineando la necessità di ragionare anche in chiave culturale.
All’evento parteciperà Michele Boscagli, presidente dell’Anct, insieme a Maurizio Calisti, sindaco di Campello sul Clitunno, Vincenzo Naschi, operatore turistico, e Bernardino Sperandio, presidente dell’Unione dei Comuni Terre dell’Olio e del Sagrantino e referente per la Fascia Olivata Assisi-Spoleto. Introdurrà e modererà i lavori il giornalista Vincenzo D’Antonio.
All’incontro sono stati invitati a partecipare, oltre ai Comuni umbri aderenti all’Anct, un rappresentante della Regione Umbria, associazioni di tartufai dei territori di pertinenza e singoli tartufai liberi, produttori e operatori del territorio legati alla filiera del tartufo.