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A CAMPELLO L’ULTIMO ABBRACCIO A JESSICA SULLE NOTE DI VASCO. RABBIA E DOLORE PER LA TRAGICA SCOMPARSA DELLA STUDENTESSA CHE VOLEVA UN MONDO MIGLIORE

Non è difficile pensare quale mondo avrebbe voluto Jessica, la sfortunata studentessa di Campello sul Clitunno rimasta vittima di un colpo di fucile. Quello che sognano tutti i ragazzi, e non solo a 16 anni. Quel mondo che anche lei aveva contribuito a rendere più rosa, con il suo sorriso che la portava ad essere sempre cercata dai compagni di scuola e dalle amiche, con la sua tenacia che l’aveva vista salire i gradini più alti del podio nelle gare di categoria dello sport che adorava, il suo impegno ora nel coro della chiesa cittadina, ora nella parrocchia di San Sabino.

Erano tanti oggi pomeriggio a Campello. La chiesa di Santa Maria non riusciva a contenerli tutti. A stringersi intorno ai parenti c’erano molti ragazzi e una rappresentanza della squadra regionale di tiro a volo, lo sport di Jessica. C’era anche la preside Saccardo, che da poche settimane ha lasciato l’amministrazione del liceo che frequentava la ragazzina, la nuova dirigente e alcuni professori. E il sindaco Paolo Pacifici, senza fascia tricolore, come si conviene in cittadine come Campello dove tutti si conoscono e sono buoni amici. L’arcivescovo Fontana ha inviato un messaggio alla famiglia, lui che aveva conosciuto la ragazzina tre anni orsono in occasione della cresima.

La Messa è stata officiata da don Edoardo, il parroco di San Sabino di Spoleto, che ha voluto concelebrarla con don Angelo, il parroco di Campello, e don Claudio, il docente di religione del liceo. In prima fila i famigliari più stretti: la mamma, sorretta da alcuni parenti, ha accusato più volte dei malori. E papà Mauro insieme ai due fratelli di Jessica. Una famiglia come tante altre, unita. Straziata da un dolore che non trova spiegazione, nè accettazione.

Don Edoardo nell’omelia si rivolge ai tanti ragazzi che si trovano fuori e dentro la la chiesa. Li mette in guardia da “questo mondo che è sempre più feroce” e li invita “a non sprecare le tante cose belle che avete“.

A stento si possono trattenere le lacrime. Fuori, le urla di dolore di alcuni compagni di classe squarciano il silenzio che regna fra le pareti della chiesa. Papà Mauro legge dal pulpito una lettera. Con la voce rotta dall’emozione, ma determinata a dare l’ultimo saluto alla sua piccola. E a dire quello che deve dire.

“Tu non volevi morire, lo so che era un gesto dimostrativo – dice con le lacrime che scendono sul viso – quando siamo corsi da te hai implorato ‘mamma, papino, l’ho fatto perchè mi vogliono bocciare’. Noi eravamo tanto orgogliosi di te e lo saremo sempre…ti hanno fatto una ingiustizia, il tuo orgoglio non ha retto…tu sempre disponibile ad aiutare il prossimo, non sei stata aiutata. Non ci chiedete di farci coraggio perchè siamo già morti”. Poi rivolto alla figlia “Amore mio e della mamma, ricordati di venirci a trovare in sogno e di rimanerci a lungo”.

Nelle sue parole torna lo spettro che a decidere le sorti della sventurata ragazzina non sia stato un incidente. Di certo la giovane studentessa era preoccupata per l’esito degli esami di riparazione. Difficile al momento sapere se fosse riuscita a conoscere anzitempo l’esito degli scrutini, terminati poche ore prima della disgrazia. La procedura scolastica, infatti, prevede che in caso di non ammissione alla classe superiore, vengano informati i genitori prima della pubblicazione dei quadri. Procedura che secondo il corpo docente è stata rispettata. Questioni di poco conto di fronte alla tragedia. Ma che i famigliari sembrano intenzionati a verificare nel corso di un incontro già fissato per i prossimi giorni con i docenti e la preside.

La Messa è finita. Le offerte, per volontà dei famigliari, saranno destinate ad istituto per bambini orfani del Kossovo, quello di cui Jessica aveva sentito parlare tante volte in parrocchia e che vede la diocesi spoletina impegnata in prima fila.

Il feretro esce dalla Chiesa, portato a spalla anche dai due fratelli. Fuori risuonano le note de “Il mondo che vorrei”, la canzone di Vasco Rossi le cui parole figurano ancora nell’ultimo post lasciato da Jessica sulla sua pagina in Facebook.

(C.C.)

(Foto di Roberto Giamminonni)