“Andrea Pinchi Organbuilding Rebirth Project”. È questo il titolo della personale, nata da un’idea di Sara Pianella della società cooperativa “Fulginart” e curata dal direttore del Centro per l’Arte Contemporanea “Palazzo Lucarini” di Trevi Maurizio Coccia che, da sabato 28 maggio a venerdì 24 giugno, si svolgerà nella Sala “Sisto IV” del Museo di Palazzo Trinci, anteprima della mostra che il prossimo 26 ottobre si terrà presso lo spazio espositivo di Zwinglihaus a Basilea. L’evento inaugurale del 28 maggio, alle ore 11, s’inserisce all’interno di Young Jazz Festival – al termine della presentazione avrà infatti luogo un aperitivo in musica con Triptych Trio – e vedrà la presenza di Vittoria Garibaldi, soprintende per i beni storici, artistici e antropologici dell’Umbria e delle Marche, Nando Mismetti, sindaco del comune di Foligno e Elisabetta Piccolotti, assessore alla cultura del comune di Foligno.
“L’idea di questa recente serie di lavori nasce dalle possibilità espressive offerte dai materiali di scarto provenienti dagli antichi organi a canne” spiega Coccia. “L’autore, infatti, parte da una paziente osservazione di vecchi mantici, carte ossidate e arcaici meccanismi. Il successivo processo pittorico, poi, non solo gli attribuisce un senso estetico, ma dona loro una nuova vita, al di là del suono, cioè della funzione per la quale erano stati originariamente prodotti. Non a caso, la pittura si stende come un balsamo rigenerante su legni quattrocenteschi, piccole lastre di stagno, pelli animali. Così, gli ultimi lavori diventano sculture autonome. Si tratta di un procedimento più terapeutico che alchemico ma non è una trasformazione miracolosa. Piuttosto, un perfezionamento farmaceutico, dove il medicamento, appunto, è la materia pittorica. Andrea Pinchi è un mediatore tra diverse epoche e le sue opere creano un ponte che gli permette di andare avanti guardando indietro. Non è un dopolavorista ed è importante che finalmente ci sia un profeta in patria. Il problema più grande della mostra è stato confrontare le opere con gli spazi, il non poter piantare chiodi, ma abbiamo trasformato in vantaggio le limitazioni fisiche. Dunque allestiremo scenograficamente una serie di supporti, dei palchi, su cui i lavori saranno teatralizzati: non abbiamo voluto farci fagocitare dagli spazi. Infine, sarà proposto un supporto video inedito sull’arte e la vita di Andrea Pinchi curato da Bernardo Ravi e Mattia Rigatori”.
Nato da una famiglia di organari a cui si devono opere come il monumentale organo meccanico dell’Aula Liturgica San Pio di Pietrelcina a San Giovanni Rotondo, Andrea Pinchi ha iniziato a dipingere da bambino passando del tempo con il pittore genovese Nereo Ferraris, è stato in contatto con lo scultore Aurelio De Felice, ha collaborato come designer con architetti del calibro di Renzo Piano, Bruno Signorini e Studio Trucco e si è dedicato all’arte sacra insieme a Rachele Biaggi e Alessia Porfiri. “Nella mia famiglia è normale piegare i materiali al primato dell’arte” afferma l’artista. “Ho contribuito a far rinascere oltre 100 antichi organi, preziosi strumenti dimenticati nell’oblio. Ma ora sono tornato ad un amore che è stato il primo: dipingere, scolpire ed installare. Un visual artist, come si dice oggi. Ed amo ridare vita a ciò che era destinato ad essere rifiuto dopo secoli di vita gloriosa, materiali unici di opere uniche che per centinaia di anni hanno vissuto di respiro, vibrazioni e che hanno emozionato intere generazioni. Ora devono riposare e continuare a brillare diversamente. Rinascita della materia: questa è la mia preoccupazione, il resto viene da sé. Questa mostra quasi non volevo farla proprio perché sono di Foligno, dunque non volevo essere l’artista che vuole per forza esporre nella propria città, ma non pensavo di avere questo successo”.
“Siamo molto felici ed orgogliosi di ospitare questa personale” ha affermato nell’Aula Didattica del piano nobile di Palazzo Trinci, nel corso della conferenza stampa di presentazione, Elisabetta Piccolotti. “In queste opere c’è tanta qualità, qualità di un artista puro nella pittura. I colori sono netti e forti e la cromaticità piacerà molto alle persone che visiteranno la mostra”.
La mostra sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.
(Elisa Panetto)