Il Governo Berlusconi costretto a tornare in Aula per il ‘caso’ della Banca Popolare di Spoleto. Il Senato, infatti, domani pomeriggio affronterà l’interrogazione presentata lo scorso 10 marzo dal senatore Francesco Rutelli (Alleanza per l’Italia) e che nei giorni successivi ha visto ampliarsi la fronda dei firmatari all’intero gruppo parlamentare (Emanuela Baio, Franco Bruno, Giacinto Russo, Claudio Molinari e Riccardo Milana). Ma, a quanto riferisce la segreteria del gruppo parlamentare a Tuttoggi.info, contatti sarebbero in corso con tutte le altre forze politiche, da Fli al Pd, dal Pdl all’Udc, per avere la maggior adesione possibile all’iniziativa parlamentare. La notizia della calendarizzazione dei lavori prevista per domani è stata confermata a TO solo pochi minuti fa.
Non è dato sapere se sarà lo stesso ministro Tremonti a rispondere ai parlamentari o, come accaduto a fine febbraio in Commissione Finanze della Camera, il sottosegretario Sonia Viale.
L’interrogazione – Rutelli, da sempre attento alle problematiche dell’Umbria, dove è stato eletto due anni orsono, aveva puntato il dito contro quello che ormai è diventato l’ex vertice Bps che aveva provato il braccio di ferro con la Vigilanza di Bankit. Questo il testo della interrogazione. “Premesso che la vicenda della banca Popolare di Spoleto (BPS) è stata lungamente al centro di attenzione e polemiche, anche a seguito dell'ispezione, decisa dalla Banca d'Italia dal febbraio al giugno del 2010 e a seguito della quale la Banca centrale ha chiesto esplicitamente le dimissioni dei vertici della BPS, a cominciare dal Presidente e Vice Presidente;
serie responsabilità del management emergerebbero dal carteggio relativo all'ispezione, inviato anche alla Procura della Repubblica di Spoleto per gli aspetti di rilevanza penale, sui quali la Procura stessa ha aperto un'inchiesta;
l'operato della Banca d'Italia è stato messo irresponsabilmente in discussione dall'intero Consiglio di amministrazione della BPS, i cui componenti, piuttosto che accettare le richieste del supremo organismo di vigilanza, hanno sospeso pretestuosamente il Direttore generale, accusandolo di “collusione” con la Banca centrale e paventando l'ipotesi di una manovra di distorsione del mercato, volta a far acquisire il controllo di BPS da parte di un altro istituto bancario;
il Presidente e il Vice Presidente della BPS, costretti a dimettersi dai rispettivi incarichi, hanno successivamente sfiduciato il presidente della Spoleto Credito e servizi, che detiene il controllo del 51,22 per cento della BPS SpA. Contestualmente, quest'ultima carica è stata assunta dallo stesso Presidente che, in tal modo, torna di fatto ad esercitare un controllo sulla BPS in termini di nomine in Consiglio di amministrazione e di governance della banca,
si chiede di sapere:
quali iniziative di competenza il Ministro in indirizzo intenda assumere in difesa dell'operato della Banca d'Italia, le cui richieste e raccomandazioni risulterebbero essere state aggirate;
quali iniziative intenda assumere per impedire che consiglieri di una società controllata si trovino anche nel Consiglio di amministrazione della controllante;
quali iniziative intenda assumere a tutela di azionisti e consumatori”.
Certo, almeno due punti sembrano ormai risolti visto che, alle dimissioni di Giovannino Antonini, sabato scorso hanno fatto seguito quelle del suo vice, l’avvocato Marco Bellingacci. Ed entrambi ora siedono ‘solo’ nel Cda della Scs. Resta però da capire se e come il Governo risponderà al resto della interrogazione, in particolare quanto al “controllo sulla Bps in termie di nomine” e di “iniziative a tutela di azionisti e consumatori”, e se toccherà l’argomento dell’inchiesta avviata dalal Procura della Repubblica di Spoleto, azione confermata a TO® dallo stesso procuratore capo Gianfranco Riggio. .
Il precedente – il ‘caso’ Bps dunque costringe il governo Berlusconi a tornare il Aula. A fine febbraio era stato il sottosegretario Sonia Viale a rispondere ad una interrogazione urgente in Commissione Finanze della Camera dell’onorevole Francesco Barbato (IdV). La Viale allora disse che Bankitalia non aveva chiesto solo un “significativo ricambio nella composizione dell’organo amministrativo” ma anche un “articolato piano di interventi”. Ma era stata la controreplica della Viale a Barbato a osllevare qualche interrogativo: “ricordo che la vigilanza in materia bancaria e creditizia spetta alla Banca d'Italia e che l'ordinamento consente l'adozione di provvedimenti cautelari nei confronti dei titolari organi amministrativi e di controllo degli istituti di credito nei cui confronti siano stati avviati procedimenti penali, anche prima dell'emanazione della sentenza definitiva nei loro confronti”. Perchè il sottosegretario ha voluto sottolineare aspetti che i membri della Commissione Finanze non possono non sapere? E ancora, perchè il richiamo all’azione penale? Forse il Governo già sapeva dell’inchiesta giudiziaria.
Diretta web – Non resta che attendere le 16 di domani pomeriggio per conoscere la relazione predisposta per il ministro Giulio Tremonti. I lettori di Tuttoggi.info potranno seguire i lavori del Senato attraverso la diretta web che sarà approntata nell’home page di TO® attraverso un riquadro che comparirà dalle 15.50 nella pagina della cronaca di Spoleto
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