Modifica del regolamento 34 sulla caccia al cinghiale e stesura del nuovo Piano faunistico venatorio. Le associazioni venatorie, che hanno intensificato il loro coordinamento con la costituzione in Umbria della Cabina di regia, stanno vagliando le proposte di modifica illustrate dalla Regione nell’ultima Consulta venatoria. Un passaggio interno tra le associazioni per raccogliere le indicazioni che i presidenti porteranno in Cabina, dove sarà predisposta una valutazione complessiva di tutto il mondo venatorio.
Il regolamento sulla caccia al cinghiale
Una quadra piuttosto complessa da trovare a proposito delle norme che regolano in Umbria la caccia al cinghiale, tema sul quale nei mesi scorsi sono state effettuate varie assemblee da parte delle associazioni, di raggruppamenti di squadre ed anche di chi pratica la caccia agli ungulati in forma singola. La materia, comunque, al di là dei diversi interessi, necessita di una nuova regolamentazione.
L’obiettivo della Regione, come illustrato in Consulta, è quello di aggiornare le norme nell’ottica di migliorare la gestione faunistica, mantenere un equilibrio sostenibile della popolazione di cinghiale e ridurre in modo significativo i danni che questa specie causa alle colture agricole, così come il numero degli incidenti stradali.
Il fine ultimo – è stato spiegato – è l’approvazione di un regolamento “moderno, equilibrato e condiviso, che tuteli contemporaneamente il mondo venatorio, quello agricolo e quello ambientale”.
Tra le novità allo studio e in via di condivisione, c’è la possibilità di una suddivisione del territorio regionale da destinare alle diverse forme di caccia, così da evitare sovrapposizioni e contrapposizioni tra le attività e rendere più efficiente la gestione complessiva.
Tra le ipotesi di lavoro, tuttora in fase di definizione, c’è quella di assegnare alle squadre alcuni settori fissi, lasciandone altri disponibili tramite prenotazioni via app. Si tratta di proposte aperte al confronto e ancora in fase di studio, poiché la Regione intende lavorare in un clima di dialogo costruttivo con tutte le parti interessate. Il traguardo condiviso dovrà essere quello di arrivare a un sistema di gestione più funzionale rispetto al raggiungimento degli obiettivi condivisi in Consulta.
Legato a quello della caccia al cinghiale è il tema della creazione della filiera delle carni selvatiche, non ancora decollata.
Il nuovo Piano faunistico venatorio
Parallelamente, l’assessorato sta proseguendo i lavori per la stesura del nuovo Piano Faunistico-Venatorio. Un documento di programmazione importante per la gestione della fauna selvatica e per l’attivitàvenatoria.
Altro tema trattato è la definizione del nuovo sistema di rilascio del tesserino venatorio cartaceo. Con l’opzione digitale che trova sempre più applicazione.
“L’Assessorato – viene spiegato in una nota della Giunta regionale – conferma la massima disponibilità al confronto, nella convinzione che soltanto attraverso un dialogo serio e responsabile si possa giungere a soluzioni che rispondano realmente alle esigenze del territorio e delle comunità coinvolte”.