E’ scontro politico sulle nuove otto grandi aree nel territorio comunale di Perugia in cui il limite di velocità scenderà a 30 km/h. Zone nevralgiche, in centro e in periferia: via Birago, piazza Grimana, Borgo XX Giugno, via Pinturicchio, Porta Conca, San Sisto, Balanzano, Ponte San Giovanni.
Pesanti multe per i trasgressori: viaggiare a 41 km/h (dove per anni il limite è stato di 50 km/h) può costare 694 euro e 3 punti sulla patente.
“Il provvedimento ha un solo beneficio ed è per le casse comunali: ritiratelo!” attacca la portavoce del centrodestra Margherita Scoccia. Già assessore nella Giunta Romizi che, con il Pums, aveva avviato le prime zone 30 km/h. Ma per aree limitate e per singole esigenze, affermano dal centrodestra, che vedono in queste nuove otto grandi aree un modo per fare cassa sulle spalle degli automobilisti.
Parla di “sciacallaggio politico” il capogruppo del Pd Lorenzo Ermenegildi Zurlo. Che difende l’estensione delle zone 30 km/h sul “modello Bologna”. E soprattutto si chiede come mai Fratelli d’Italia non ha votato contro l’istituzione dei nuovi limiti in Consiglio comunale.
Sulla vicenda interviene anche il segretario del Pd cittadino, Stefano Moretti, ha ribadire che il partito “condivide totalmente” l’istituzione delle nuove zone 30 recentemente effettuata dall’Amministrazione comunale.
“Si tratta – ricorda – di un punto qualificante del programma elettorale dell’alleanza politica che oggi è maggioranza in Comune e governa Perugia. Un punto importante nell’ambito più ampio di una politica per una mobilità più sostenibile e più sicura a favore dei cittadini e delle cittadine”.
Aggiungendo: “Più sicurezza per i pedoni, i ciclisti e anche gli automobilisti, impulso alla mobilità dolce, meno inquinamento, qualità della vita migliore: questi sono gli obbiettivi del Pd, della sindaca e della Giunta”.