Un agosto incandescente come le rotaie sotto al Solleone, quello della circolazione ferroviaria in Umbria che sta affrontando un periodo a dir poco impegnativo. Un contesto reso ancora più delicato dal flusso turistico estivo, che si somma alla normale pendolarità, solo parzialmente alleggerita dalle ferie estive. Difficoltà, in particolare, sulla direttrice Foligno–Terni, già messa alla prova per tutto il mese di agosto dai lavori di potenziamento infrastrutturale e tecnologico sulla linea Orte–Falconara, a cui si è sommato lo scorso sabato, anche un guasto tecnico che ha sollevato non poche polemiche e qualche reazione “indisciplinata”.
Il guasto e la cronaca della giornata
Sabato 9, di pomeriggio, il Regionale 4077 Firenze–Foligno si è fermato tra le stazioni di Assisi e Spello per un guasto alla linea aerea di contatto, l’infrastruttura che alimenta elettricamente i treni. In pochi minuti, l’aria condizionata si è spenta e la temperatura a bordo ha iniziato a salire.
Tuttoggi.info ha sentito Trenitalia, che ha raccontato la sequenza delle azioni intraprese per risolvere il difficile momento. A seguito del fermo inaspettato del treno, la Protezione Civile di Spello, allertata subito, è intervenuta con scorte di acqua che, ci è stato spiegato, sono in disponibilità in tutta italia presso le ProCiv, proprio per eventuali emergenze legate al trasporto ferroviario. Gli operatori, hanno raggiunto il convoglio fermo, direttamente lungo la linea distribuendo, con l’aiuto dei capotreno, bottiglie ai circa 150 passeggeri presenti nelle carrozze ferme. (foto di copertina)
Il personale di bordo ha aperto i finestrini (una ventina per ogni carrozza) per favorire il ricircolo d’aria, oltre a due porte presidiate dal personale per garantire la sicurezza dei passeggeri. I tecnici di RFI – la società del Gruppo FS che gestisce la rete ferroviaria – erano nel frattempo al lavoro per riparare il guasto.
Un tempo indubbiamente non breve, visti i diversi convogli e considerando anche le alte temperature del pomeriggio, che hanno portato a episodi potenzialmente rischiosi: alcuni passeggeri, infatti, esasperati dalla situazione sono scesi dalla propria carrozza e si sono allontanati a piedi lungo i binari, attraversando campi privati: un gesto che Trenitalia ricorda essere vietato proprio perché pericoloso per l’incolumità dei passeggeri, e che in nessun modo non era stato autorizzato.
A garanzia del trasporto passeggeri, durante le operazioni di ripristino erano già stati predisposti bus sostitutivi per un eventuale trasbordo. Ma dopo circa due ore il guasto è stato risolto e il treno è potuto ripartire, evitando il trasferimento su altri mezzi e arrivando a destinazione con un ritardo significativo, ma senza ulteriori interruzioni.