I più assidui ed “anziani” frequentatori della piscina di Spoleto lo ricorderanno sicuramente. Matteo Montesi era una giovane promessa del nuoto italiano. Velocista puro, ha partecipato a varie edizioni dei campionati nazionali giovanili e assoluti.
Dopo il diploma si era trasferito a Milano, dove oltre a studiare architettura al Politecnico, ha potuto continuare a nuotare nelle file della DDS (oggi Rane Rosse Aqvasport), una delle più importanti società di nuoto italiane. Ma si sa, il livello di competitività del nuoto è incredibilmente alto, ed è difficile per un ragazzo che coltiva anche il sogno di un importante futuro professionale sfondare ai massimi livelli dopo i 20 anni. Da qui la scelta di Montesi di avvicinarsi al nuoto per salvamento, disciplina della FIN (Federazione Italiana Nuoto) che ha un proprio regolamento e un proprio calendario agonistico.
Inizialmente, il nuovo primatista mondiale aveva partecipato solo ad alcune staffette; ma vista la precoce affinità con la nuova disciplina, non ci ha messo molto a decidere di dedicarsi anche alle gare individuali. Il primo importante appuntamento con il salvamento Montesi lo aveva vissuto al “Rescue 2010” di Alessandria d’Egitto, ma la consacrazione internazionale per lui è arrivata oggi, con il nuovo primato mondiale nei 100 metri con manichino, pinne e torpedo, fatto registrare a Livorno nella prima giornata dei campionati italiani. Lo spoletino ha fermato il cronometro a 53”35, frantumando il precedente primato di 53”75.
Grandissima la sua soddisfazione al termine della gara, quando ha dedicato il successo alla sua famiglia e ha svelato di sognare la convocazione in nazionale per il prossimo europeo. C’è da scommettere che con prestazioni come quella odierna, chi di dovere, primo fra tutti il CT della nazionale di salvamento Antonello Cano, abbia già messo gli occhi su di lui.