Passo avanti importante per il raddoppio della Galleria della Guinza. Con un emendamento, l’intervento è stato infatti inserito tra le opere da progettare con priorità da Anas nell’ambito del contratto di programma 2021-2025, approvato oggi nelle Commissioni VIII e IX della Camera, durante l’esame del decreto Infrastrutture del Ministro Matteo Salvini.
Un passaggio fondamentale che riconosce dunque il valore strategico di un’infrastruttura chiave per completare il corridoio della E78 Grosseto-Fano, collegando in modo moderno ed efficiente Tirreno e Adriatico, attraverso Toscana, Umbria e Marche.
L’attuale intervento sulla Guinza – del valore complessivo di 130 milioni di euro – consentirà di rendere percorribile (solo) dalle Marche all’Umbria un tratto stradale di circa 10 km – già precedentemente realizzato e comprensivo della galleria lunga 6 km – collegandolo alla viabilità locale esistente.
La seconda canna servirà invece a garantire il traffico nella direzione opposta, dall’Umbria alle Marche. Ora toccherà ad Anas procedere con la progettazione e lo sviluppo dell’intervento, utilizzando le risorse già stanziate nel contratto di programma.
“Distretti industriali di eccellenza come quelli di Arezzo e Altotevere, fino alla provincia di Pesaro-Urbino, potranno contare su un collegamento più rapido e sicuro, con un impatto concreto su tempi e costi di trasporto – ha dichiarato l’On. Riccardo Augusto Marchetti, Segretario della Lega Umbria – Il raddoppio della Guinza non è solo un tunnel: è un’arteria vitale per la logistica delle imprese, l’attrattività dei territori e il rilancio del turismo, che colmerà finalmente il divario infrastrutturale sulle aree interne”.
In queste settimane, sul versante umbro, continuano intanto i lavori nella zona antistante alla galleria, dove è prevista la costruzione di una mega rotonda proprio all’uscita del tunnel.
Per quanto riguarda il tracciato E78, pochi giorni fa è infine arrivata la notizia del ricorso al Tar da parte del Comune di San Giustino contro il progetto Anas del lotto Selci Lama-Parnacciano, giudicato “troppo impattante per il territorio”, specie lungo la stretta sp 200. Lo stesso tracciato aveva invece ricevuto parere favorevole nell’ambito della procedura di Valutazione Impatto ambientale (VIA) regionale, con l’ok di Comune di Città di Castello, Provincia di Perugia, Regione Umbria e Soprintendenza.