La comunità francescana di Assisi ha dichiarato ieri di seguire con “ansia e apprensione” il degenerare della crisi in Libia, che non esita a definire una “guerra” a tutti gli effetti. Durante la celebrazione eucaristica di ieri, il custode del Sacro convento di Assisi Giuseppe Piemontese, ha invitato i pellegrini a pregare per il popolo libico e ''per quanti hanno a cuore l'umana convivenza nel Mediterraneo. Possano essere prese decisioni – ha auspicato padre Piemontese, di fronte ai tanti fedeli presenti nella Basilica inferiore di San Francesco – che tutelino gli inermi e gli indifesi che sono le vere vittime di ogni guerra. Francesco grida ancora la sua pace''.
Il direttore della Sala stampa del polo spirituale francescano, Enzo Fortunato, ha inoltre riferito dei tantissimi messaggi che nelle ultime ore stanno arrivando da parte dei fedeli al sito della comunità, “da parte di gente che affida a San Francesco le proprie ansie e i propri timori per quello che sta avvenendo in Libia, sentimenti che sono i nostri''.
Due giorni fa, la Piemontese aveva invocato a gran voce la pace in riferimento alla situazione Libica: “la comunità … nel rispetto delle istituzioni e delle risoluzioni internazionali, unisce la sua voce a quella di tanti altri uomini di buona volontà, e chiede che si faccia l’impossibile per evitare una guerra che è sempre ‘un’avventura senza ritorno’, come ebbe a dire il servo di Dio Giovanni Paolo II”.