Consumare cibo biologico significa non introdurre veleni nel nostro corpo attraverso l'alimentazione, ma anche usare ingredienti il cui sapore non è stato corrotto da prodotti chimici, sia nella fase di produzione agricola, che nella fase di elaborazione del prodotto alimentare. Per arrivare al benessere psico-fisico attraverso il cibo non è importante solo l'origine biologica degli alimenti ma anche la nostra maniera di manipolarli, cucinarli e combinarli fra loro.
Io mi occupo, con grande passione, di cucina in generale e di cucina naturale in particolare, da tanti anni. Ho mosso i miei primi passi come cuoco all'interno del movimento macrobiotico, per poi avvicinarmi e studiare le molte scuole e tendenze che compongono il vasto mondo della cucina del benessere. A queste sono connesse visioni del mondo che ruotano intorno alla relazione fra corpo e spirito, portando la nostra mente ad esplorare i suoi più intimi recessi in rapporto all'ambiente che ci circonda, di cui siamo parte centrale e non accessoria. Dopo tanto vagare sono riuscito ad elaborare una personale pratica gastronomica, ovviamente dinamica ed in continua evoluzione e crescita, che tiene conto di molto differenti saperi, senza il bisogno di schierarmi unilateralmente con uno solo. Nei pranzi (veloci temporalmente ma slow nell'atteggiamento) che proponiamo ai nostri clienti, il menù cambia ogni giorno ma le linee guida su cui si articola sono le stesse.
La prima lezione di ogni corso di cucina che tengo è dedicata alle cose da non fare. Nella manipolazione e nella trasformazione degli ingredienti è molto facile danneggiare le qualità nutritive nei cibi contenute. La principale di queste linee guida è perciò la conservazione delle qualità nutritive. Per questo mai soffriggere, mai cuocere a temperature alte o troppo a lungo, e olio sempre e solo a crudo. Altra cosa importantissima è la assimilabilità data fra le combinazione dei cibi e la loro sequenza. I nostri pasti iniziano sempre con un piatto di cruditè (in parole povere un insalata) in cui vengono miscelate frutta e verdura, questo per integrare il nostro malandato corredo enzimatico con gli enzimi contenuti nei vegetali, che vengono però distrutti dal calore che superi i 38-40 gradi.
La seconda portata del nostro menù fisso è costituita in inverno da una zuppa di legumi e cereali con verdure, di solito nella forma del passato, per aumentarne la digeribilità. Segue poi un piatto più creativo con composizioni vegetariane di vario tipo. Da ultimo un'appagante assaggio di pasticceria naturale (senza zuccheri raffinati e grassi animali).
Questi pasti sono studiati nella ricerca dell'equilibrio nutrizionale e gustativo. Equilibrio tra proteine (vegetali!) e vitamine di vario tipo. Equilibrio tra caldo e freddo, fra consistenze e soprattutto nelle quantità e nel carico glicemico. Con un prezzo politico (13 euro per un pasto completo!) potrete mangiare biologico al 100% e soddisfare il vostro, pur esigente, palato. Veniteci a trovare…
Gianluca e Maria Paola de “Il Biologico”
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