Calendario venatorio e Piano faunistico, prima Consulta del nuovo corso

Calendario venatorio e Piano faunistico, prima Consulta del nuovo corso

Massimo Sbardella

Calendario venatorio e Piano faunistico, prima Consulta del nuovo corso

Dopo il "duello" legale tra cacciatori e ambientalisti su turdidi e beccacce, si prova a lavorare per il futuro
Lun, 27/01/2025 - 18:54

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Calendario venatorio 2025/26 e nuovo Piano faunistico nella seduta della Consulta regionale della caccia, la prima con il nuovo assessore regionale, Simona Meloni. Che di fronte ai rappresentanti delle associazioni venatorie e di quelle ambientaliste, reduci dall’estenuante “duello” legale sul Calendario della stagione venatoria che sta per concludersi, ha avuto un approccio pragmatico: nessuna chiusura ideologica, né posizioni estreme, nei confronti del mondo della caccia o di quello animalista. E, soprattutto in questa fase, tanto ascolto.

Anche se poi è evidente che il nuovo Calendario venatorio non sarà solo frutto della volontà dell’assessore (e dei dirigenti e funzionari degli uffici), ma anche degli equilibri che, in seno alla maggioranza di centrosinistra e alle diverse sensibilità che emergeranno in Aula su questo tema (come su quello della pesca), si riuscirà a trovare.

Tra Tar, Consiglio di Stato… e ancora Tar

Proprio i tecnici della Regione sono finiti nel mirino dei cacciatori, che lamentano la mancata produzione di adeguati strumenti di monitoraggio, cosa che poi ha portato alla bocciatura della preapertura alla tortora e alla sospensione del presidente del Consiglio di Stato poi confermato del Collegio, in attesa del pronunciamento di merito dei giudici amministrativi che, ormai, varrà solo per il futuro.

Ha rimarcato la propria posizione Arcicaccia, l’unica associazione venatoria a non aver presentato ricorso (la cui istanza cautelare è stata bocciata), sostenendo che scelte diverse avrebbero evitato di esporsi alle istanze di associazioni ambientaliste e animaliste.

Le valutazioni su quanto accaduto per il Calendario 2024/25, comunque, sono state rinviate in attesa del pronunciamento di merito del Tar rispetto alla delibera con cui la Giunta regionale ha disposto la sospensione del prelievo a beccacce e turdidi, atteso dopo l’udienza del prossimo 11 febbraio.

D’altra parte, proprio le associazioni ambientaliste chiedono il rispetto delle normative e che per il futuro non ci siano forzature. Cosa che eviterebbe, a quel punto, i ricorsi contro il Calendario venatorio o alcune delle norme in esso contenute.

Verso il nuovo Calendario venatorio

L’amministrazione Proietti ha promesso un percorso nuovo nell’elaborazione del futuro Calendario venatorio, convinta con il confronto di poter trovare il giusto equilibrio tra le esigenze di tutela ambientale e quelle della tradizione venatoria.

I cacciatori hanno quindi chiesto alla Regione di predisporre una bozza del Calendario venatorio da cui partire con le osservazioni. L’obiettivo, questa volta, è quello di evitare le incertezze caratterizzate dalle battaglie legali.

Stesso metodo di concertazione che la Regione intende adottare per arrivare alla predisposizione del nuovo Piano faunistico.

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