E’ scontro tra la vecchia e la nuova proprietà del Perugia Calcio. E il motivo del contendere, che probabilmente farà scattare le carte bollate tra Faroni e Santopadre, è ovviamente i soldi. Quei soldi che in estate avevano del resto fatto allungare le trattative per la cessione del club al gruppo argentino.
Il 27 dicembre, come annunciato dall’attuale proprietà con una nota ufficiale, è stata pagata la seconda rata del prezzo di acquisto delle azione azioni di Perugia Calcio srl. Pagamento avvenuto, è stato scritto nella nota, “attraverso le modalità previste contrattualmente al momento dell’acquisto”.
Toni e contenuto del comunicato non è piaciuto all’ex patron Massimiliano Santopadre. Che ha poco dopo inviato alle redazioni un comunicato stampa nel quale replica a quello “tendenzioso”, così lo ha definito, dell’Ac Perugia. Lamentando che il bonifico è stato decurtato per importi riferiti a pendenze che pure erano indicate a bilancio.
Insomma, non di debiti imprevisti di cui ci è accorti a cessione effettuata, secondo la versione di Santopadre. Per il quale, dunque, il pagamento della seconda tranche è stato solo parzialmente. Dicendosi pronto a far causa per avere quanto pattuito.
Oltre a lamentare la mancata sostituzione della fidejussione a suo tempo rilasciata, cosa che sarebbe dovuta avvenire entro il 30 settembre.
Ma per gli attuali proprietari del Perugia quei debiti, decurtati nel pagamento effettuato il giorno dopo la festa di Santo Stefano, sono sopraggiunti e quindi, secondo gli accordi di vendita, non imputabili economicamente ai nuovi proprietari.
La questione del cambio di fidejussione, invece, sarebbe solo legata a tempi tecnici.
Quanto alla possibile battaglia legale, la proprietà argentina non si tirerà di certo indietro.