Le associazioni ambientaliste e animaliste si appellano al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per bloccare un emendamento alla legge di Bilancio che modifica la legge 157/92 che regolamenta la caccia in Italia. Un provvedimento che una quindicina di associazioni hanno definito “tagliola”.
L’emendamento, presentato dalla deputata Maria Cristina Caretta (FdI) e reso ammissibile grazie al parere del presidente della Commissione Bilancio Giuseppe Mangialavori (FI), secondo quanto lamentano ambientalisti e animalisti, viola “in modo palese la Costituzione, le norme europee e lo stesso Regolamento della Camera, essendo una modifica che nulla ha a che fare con il bilancio”.
In particolare si contesta l’affidamento al Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale – un “organo politico” evidenziano le associazioni – del compito di emanare pareri dello stesso valore rispetto a quelli scientifici di Ispra, “anche per rendere cacciabili animali oggi protetti”.
Un organismo, scrivono le associazioni ambientaliste e animaliste, “fortemente voluto dal ministro dell’Agricoltura Lollobrigida che ha assecondato le richieste del mondo venatorio dirette proprio ad indebolire Ispra”.
Una modifica che rende più difficile impugnare i Calendari venatori, “impedendo ai giudici di sospendere la caccia qualora ravvisino il rischio di un danno irreparabile alla fauna selvatica determinato dall’uccisione di animali autorizzata da provvedimenti illegittimi”.