Respinge le accuse di un’aggressione scaturita dall’odio omofobo il 20enne in carcere perché incriminato dell’accoltellamento del 22enne brasiliano avvenuto fuori dal McDonald’s. “Io stesso ero con due amiche omosessuali”, ha detto il giovane magrebino nel corso dell’interrogatorio di garanzia, assistito dal suo avvocato, Simone Nicotra. Insomma, nessun pregiudizio omofobo, né tantomeno odio tale da portare ad un’aggressione tanto violenta.
Di fronte alla scena ripresa dalle telecamere di sorveglianza, il giovane ha ammesso di aver inferto le coltellate che si sono fermate a pochissimo dal cuore del 22enne brasiliano, che era nel locale con un amico gay. Ma, secondo la sua versione, è stato proprio il brasiliano ad averlo aggredito per primo, con un coltello. Racconto sul quale è pronto a portare testimoni che erano con lui e che avrebbero visto la scena.
Sempre secondo il racconto del 20enne di origine magrebina, la lite sarebbe scaturita per un spintone all’interno del locale.
Il gip si è riservato di valutare la richiesta presentata dall’avvocato Nicotra affinché al suo assistito, ora in carcere, vengano concessi gli arresti domiciliari.
(foto generica d’archivio)