Libertas Margot e associazioni presentano un resoconto dell’attività dello Sportello autori di maltrattamenti
(Perugia) Il 25 novembre di ogni anno si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. La data non è casuale: quel giorno, nel 1960, furono uccise le sorelle Mirabal, tre attiviste politiche della Repubblica Dominicana, per ordine di Rafael Trujillo, ai tempi dittatore del Paese caraibico. La giornata fu istituita ufficialmente dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999. In tutto il mondo, ogni anno, in questa giornata istituzioni pubbliche, associazioni e cittadini privati organizzano eventi per ricordare le vittime e per affrontare il tema della violenza di genere.
Anche a Perugia, in occasione della giornata mondiale contro la violenza di genere, l’associazione Libertas Margot con il patrocinio della Provincia di Perugia, del comune di Perugia, di Penelope Umbria, del Panathlon Club Perugia, dell’ UDEPE e de Il piccolo teatro degli Instabili, ha presentato un resoconto dell’attività dello Sportello autori di maltrattamenti, presso la Sala Falcone e Borsellino nel palazzo della Provincia.
In Umbria 33mila donne tra 15 e 70 anni hanno subito almeno una molestia sul luogo di lavoro durante la vita lavorativa. Il dato è drammatico: seconda in Italia. E per quanto riguarda quelle fuori dal posto di lavoro, la regione è prima con il 10,5% (circa 13 mila donne). Viene molestata fuori dal posto di lavoro oltre una donna su 10.
All’incontro presso la Sala Falcone e Borsellino, alla Provincia di Perugia, Anna Lia Sabelli Fioretti e Simona Ambrosio, sono riuscite, con interviste veloci, precise ed intelligenti, a far emergere chiaramente come lo sportello sia uno strumento di completamento all’indispensabile attività dei Centri anti violenza nell’affrontare il dramma della violenza contro le donne. Testimonianze di uomini che hanno fatto il percorso ( raccolte dal Cam di Firenze e interpretate dall’attore Dionisio Capuano ) hanno evidenziato l’inutilità del carcere e dei braccialetti elettronici per coloro che si rendono responsabili di tali aberranti comportamenti, Mentre si confermano in maniera inequivocabile come il percorso psico educativo, condotto dai soci specialisti di Margot presso lo Sportello autori di maltrattamenti, riesce a suggerire e indurre risposte alternative alla violenza per affrontare disagi e delusioni. Ai saluti istituzionali della sindaca Vittoria Ferdinandi, portati dalla Presidente del Consiglio comunale hanno fatto seguito gli interventi di Federica Fratini, direttrice reggente UEDEPE Perugia; Carlo Orlando presidente ordine degli avvocati di Perugia; Massimo Pici, presidente Libertas Margot; Luca Ginetto, presidente Panathlon Perugia; Federico De Salvo, responsabile scientifico Sportello Autori di Maltrattamenti; Carola Sorrentino, psicologa psicoterapeuta; Lisa Marie Miele, psicologa; Gemma Bracco e Gloria Volpi avvocati.
Gli interventi sono stati moderati da Simona Ambrosio, dirigente di Margot e Anna Lia Sabelli Fioretti, giornalista. L’evento ha ricevuto il patrocinio del Comune di Perugia, della Provincia di Perugia, di Penelope Onlus Umbria e del Panathlon Club di Perugia. Il Centro Antiviolenza di Città della Pieve ha voluto essere presente con un contributo video.
Lunga e’ ancora la strada da percorrere ma significativi sono i passi che si stanno facendo nel contrastare l’odiosa violenza contro le donne. In molti paesi, come l’Italia, il colore esibito in questa giornata è il rosso e uno degli oggetti simbolo è rappresentato da scarpe rosse da donna, allineate nelle piazze o in luoghi pubblici, a rappresentare le vittime di violenza e femminicidio. Anche le scuole vengono coinvolte su questo tema e sono costantemente impegnate alla promozione e alla realizzazione di attività volte al superamento dei pregiudizi, al contrasto di ogni forma di violenza e di discriminazione, con l’intento di co–educare le nuove generazioni alla cultura del rispetto, ricercando la promozione della personalità umana di ciascuno. L’incontro si è concluso con la drammatizzazione di una intervista resa da un uomo al Centro di Maltrattamenti di Firenze.
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