“In questi momenti si pensa solo a fare la cosa più corretta. Ho avuto qualche attimo difficile. Mentre stavo tirando fuori la terza persona ho pensato che non ce l’avrei fatta. Mi mancava il fiato. In quel momento ho temuto anche per la mia incolumità. Poi mi sono concentrato e ho continuato a lavorare. Ho portato tutte e tre le persone sul fondo della macchina ribaltata, lì mia moglie ha iniziato con le manovre di rianimazione“. Sono le parole, a Milano Today, del vigile del fuoco Ivano Ghidoni che riceverà il premio Samaritano 2024, la cui cerimonia di premiazione si terrà sabato 23 novembre mattina, alle ore 11, alla presenza delle autorità militari, civili e religiose, nella chiesa di S. Pietro Apostolo a Petrignano di Assisi.
Ivano Ghidoni, vigile del fuoco di 46 anni in servizio presso il Nucleo Sommozzatori di Milano, si trovava in gita con la famiglia sul lago di Como. Intorno alle ore 16:00 del pomeriggio, dopo aver visto un mini SUV precipitare nelle acque del lago, senza esitazione, ha chiamato il 112 e si è lanciato in acqua per raggiungere il veicolo. E a chi gli ha chiesto i motivi del gesto ha risposto: “Perché lo faccio di lavoro. Ero insieme a mia moglie (medico anestesista) e siamo stati i primi ad arrivare. Non sapevo se c’erano delle persone nell’abitacolo. Non potevo aspettare, non potevo attendere che qualcuno mi dicesse che nell’auto non c’era nessuno”.
“Con competenza e sangue freddo – si legge nella motivazione del premio – Ghidoni è riuscito ad aprire la portiera posteriore e a estrarre una dopo l’altra tre persone dall’interno dell’auto capovolta, posizionandole in sicurezza sul pianale ancora emerso. La professionalità di Ivano Ghidoni e il suo addestramento sono stati fondamentali per affrontare una situazione di grave criticità. Per liberare la terza persona, incastrata tra i sedili, ha collaborato con altre persone presenti e, grazie anche al loro contributo è riuscito a tagliare la cintura di sicurezza. Insieme alla moglie, medico anestesista, ha avviato le manovre di rianimazione e, con grande tenacia, è riuscito a salvare due dei passeggeri, mentre purtroppo per una terza occupante, una donna, non c’è stato nulla da fare”.
“I sopravvissuti sono stati portati a riva grazie all’aiuto di un pescatore che ha messo a disposizione una barca e, successivamente, sono stati trasportati in ospedale. Nel frattempo – continua la spiegazione del comitato del Samaritano – i vigili del fuoco hanno messo in sicurezza l’auto per evitare che sprofondasse e per scongiurare la dispersione di carburante e liquidi inquinanti nelle acque. In quei momenti di panico e tensione, il coraggio e la competenza dimostrati da Ghidoni hanno fatto la differenza, frutto di un addestramento rigoroso e di un profondo senso del dovere. La sua azione esemplare testimonia quanto siano essenziali la preparazione e l’impegno nel garantire la sicurezza altrui, uniti ai valori di collaborazione, solidarietà e professionalità che animano il suo lavoro e la sua vita”.