I giudici di Perugia dovranno nuovamente esprimersi sugli arresti di tre 21enni che a giugno erano finiti in carcere per l’accusa di tentato omicidio dopo un grave fatto di cronaca che era avvenuto a Spoleto ad aprile. La Corte di Cassazione ha infatti accolto in questi giorni il ricorso della Procura della Repubblica spoletina, guidata da Claudio Cicchella, contro la riqualificazione da parte del Tribunale del Riesame di Perugia del reato ipotizzato in quello di lesioni. Portando appunto alla scarcerazione prima di uno (a luglio) e poi di un altro (ad agosto) dei giovani arrestati, mentre il terzo era finito subito ai domiciliari dopo l’interrogatorio di garanzia.
I fatti – avevano ricostruito gli inquirenti durante una conferenza stampa a giugno – erano avvenuti a fine aprile, con un giovane spoletino che dopo una lite al bowling era stato attirato con un tranello nei pressi della scuola media “Pianciani” dove poi era stato brutalmente aggredito con quella che poi è emersa essere una chiave a L; era stato poi trasportato in un altro luogo prima di essere scaricato fuori dal pronto soccorso di Spoleto dove era stato curato. Dopo le complesse indagini effettuate dagli agenti del commissariato di polizia cittadino, diretto da Antonella Fuga Paglialunga, e dalla squadra mobile di Perugia, guidata da Maria Assunta Ghizzoni, era appunto scattato l’arresto per tre giovani, due marocchini ed un pachistano, con il sequestro anche di una pistola scacciacani utilizzata per spaventare il giovane; gli inquirenti ipotizzavano anche l’esistenza di una pistola vera, avendo sequestrato pure un proiettile, che però non è mai stata trovata e forse mai esistita.
Avvalendosi anche di una perizia medico-legale, la Procura di Spoleto aveva ipotizzato a carico dei tre il reato di tentato omicidio, con l’aggressione che avrebbe potuto anche cagionare la morte dell’aggredito. Tesi accolta dal gip di Spoleto che aveva firmato l’ordinanza di custodia cautelare, ma che i giudici del Riesame di Perugia, accogliendo il ricorso di uno dei tre, avevano respinto. Non solo rimettendo in libertà il ragazzo, ma anche riqualificando il reato ipotizzato in quello più lieve di lesioni dolose aggravate. A seguito di tale pronunciamento, anche l’altro 21enne che era ancora in carcere aveva presentato ricorso al Riesame, venendo pure lui scarcerato. Ordinanza che è stata appunto contestata dalla Procura spoletina che ha presentato ricorso per Cassazione, con gli ermellini che lo hanno accolto in data 16 ottobre, annullando l’esito del Riesame e disponendo una nuova udienza a Perugia con altri giudici.
“Sul conto dei tre indagati – ricorda il procuratore capo di Spoleto Cicchella in una nota nel dare notizia dell’annullamento dell’ordinanza del Riesame disposto dalla Cassazione – erano state acquisite evidenze probatorie sufficienti per ipotizzare il coinvolgimento dei medesimi in una brutale aggressione consumata in danno di un giovane spoletino, colpito più volte al capo con un oggetto metallico. L’ufficio è in attesa di conoscere le motivazioni che hanno portato il giudice di legittimità ad accogliere il ricorso presentato dalla Procura di Spoleto”.