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Diabete, l’insulina ‘intelligente’ si accende e si spegne in base ai livelli di zucchero

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Diabete, l’insulina ‘intelligente’ si accende e si spegne in base ai livelli di zucchero

Ven, 18/10/2024 - 14:03

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(Adnkronos) – E’ una nuova forma di insulina ed è ‘intelligente’: è in grado di accendersi e spegnersi automaticamente in risposta ai livelli di glicemia, evitando pericolose ‘montagne russe’ degli zuccheri. Gli scienziati che l’hanno progettata spiegano che funziona come una sorta di interruttore sensibile al glucosio. E nei test in corso sugli animali ha ridotto efficacemente le alte concentrazioni di zucchero nel sangue, impedendo allo stesso tempo un rischio potenzialmente letale, cioè che i livelli di glicemia crollassero troppo. 

Per le persone con diabete, il controllo della glicemia è cruciale – per prevenire le numerose complicanze a lungo termine, come malattie cardiovascolari, malattie renali croniche, ictus, cecità – ma è anche una missione impegnativa, spiegano gli esperti. Una larga percentuale dei 422 milioni di persone che si stima siano affette da diabete nel mondo ha bisogno di fare iniezioni di insulina, ma un eccesso di questa molecola può causare un calo eccessivo dei livelli di zucchero nel sangue, portando il paziente in una condizione chiamata ipoglicemia, che mette a rischio di gravi conseguenze: perdita di coscienza, convulsioni e persino morte. I diabetici che hanno bisogno di iniezioni quotidiane, in particolare quelli con diabete di tipo 1, possono avere cali nelle concentrazioni di glucosio nel sangue diverse volte alla settimana. 

Per decenni, i ricercatori hanno lavorato per sviluppare un sistema in grado di regolare automaticamente l’attività dell’insulina in base alla quantità di glucosio nel sangue. L’ultimo studio che percorre questa via è pubblicato su ‘Nature’ e aggira il problema modificando l’insulina stessa. Come? Utilizzando componenti sensibili al glucosio. Rita Slaaby, scienziata principale in forze all’azienda farmaceutica Novo Nordisk a Bagsværd, Danimarca, e i suoi colleghi hanno progettato una molecola di insulina ‘smart’, con un interruttore che accende e spegne la sua attività in risposta ai livelli di glucosio nel sangue. Questo interruttore è costituito da due parti e agisce così: quando le concentrazioni di glucosio sono basse, c’è un glucoside (molecola derivata dal glucosio) che si lega a una struttura a forma di anello nota come macrociclo, mantenendo l’insulina in uno stato chiuso e inattivo. Quando i livelli di glucosio nel sangue aumentano, lo zucchero sposta il glucoside e cambia la forma dell’insulina in modo che venga attivata. 

I ricercatori hanno testato la molecola di insulina intelligente, che hanno chiamato ‘Nnc2215’, su maiali e ratti che avevano ricevuto infusioni di glucosio per imitare gli effetti del diabete. E hanno scoperto che era efficace quanto la normale insulina umana nell’abbassare la glicemia quando iniettata negli animali, riuscendo a prevenire il calo dei livelli di glicemia che si verifica con un attuale trattamento insulinico. Lo studio per David Sacks, chimico clinico degli statunitensi National Institutes of Health di Bethesda, Maryland, è “un incoraggiamento al fatto che questo approccio valga la pena di essere perseguito”. Rimangono alcune domande a cui rispondere, precisano gli esperti. Studi futuri dovrebbero dimostrare che l’insulina ‘smart’ può essere efficace anche in un intervallo ristretto, afferma Sacks. Altre considerazioni riguardano la sicurezza e il prezzo di questa molecola, fa notare Zhen Gu, ingegnere biomedico della Zhejiang University di Hangzhou, in Cina (anche il suo team sta progettando una molecola sensibile al glucosio). 

Un portavoce di Novo Nordisk spiega che, sebbene questo studio sia una prova di principio che mostra le proprietà dell’insulina sensibile al glucosio Nnc2215, sono in corso ulteriori ricerche per ottimizzare la molecola. Intanto nel mondo sono allo studio anche altri farmaci insulinici intelligenti, spiega Michael Weiss, biochimico e medico all’Indiana University di Indianapolis. Anche il suo team sta usando un approccio simile. Obiettivo: inaugurare un’era di molecole smart per consentire ai dottori di personalizzare le terapie per i loro pazienti.  


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