Inchiesta ultrà, Calhanoglu: "Mai pressioni dalla Curva, l'Inter ci vietò ogni contatto" - Tuttoggi.info

Inchiesta ultrà, Calhanoglu: “Mai pressioni dalla Curva, l’Inter ci vietò ogni contatto”

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Inchiesta ultrà, Calhanoglu: “Mai pressioni dalla Curva, l’Inter ci vietò ogni contatto”

Gio, 17/10/2024 - 19:02

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(Adnkronos) - "Nessuna pressione". Il calciatore nerazzurro Hakan Calhanoglu è stato sentito dal personale della squadra Mobile di Milano come testimone nell'inchiesta 'Doppia curva', che ha permesso di azzerare i direttivi delle curve milanesi per sospette infiltrazioni criminali. Il nome del giocatore turco viene tirato in ballo, si legge nelle carte dell'inchiesta coordinata dai pm della Dda Sara Ombra e Paolo Storari, da Marco Ferdico, tra i 19 arrestati.  

Calhanoglu ha ammesso di aver conosciuto alcuni vertici della curva nerazzurra, da cui aveva ricevuto solidarietà nell'occasione del terremoto in Turchia, e di aver avuto rapporti sporadici "solo a titolo personale", sebbene "la società ci aveva detto di non avere contatti con gli ultrà". In particolare il giocatore avrebbe conosciuto oltre Ferdico anche Antonio Bellocco, ucciso lo scorso settembre a Cernusco sul Naviglio, ma di aver scoperto realmente chi fosse il rampollo del clan di Rosarno "solo dopo aver visto la fotografia in seguito alle notizie sul suo omicidio". 

(Adnkronos) – “Nessuna pressione”. Il calciatore nerazzurro Hakan Calhanoglu è stato sentito dal personale della squadra Mobile di Milano come testimone nell’inchiesta ‘Doppia curva’, che ha permesso di azzerare i direttivi delle curve milanesi per sospette infiltrazioni criminali. Il nome del giocatore turco viene tirato in ballo, si legge nelle carte dell’inchiesta coordinata dai pm della Dda Sara Ombra e Paolo Storari, da Marco Ferdico, tra i 19 arrestati.  

Calhanoglu ha ammesso di aver conosciuto alcuni vertici della curva nerazzurra, da cui aveva ricevuto solidarietà nell’occasione del terremoto in Turchia, e di aver avuto rapporti sporadici “solo a titolo personale”, sebbene “la società ci aveva detto di non avere contatti con gli ultrà”. In particolare il giocatore avrebbe conosciuto oltre Ferdico anche Antonio Bellocco, ucciso lo scorso settembre a Cernusco sul Naviglio, ma di aver scoperto realmente chi fosse il rampollo del clan di Rosarno “solo dopo aver visto la fotografia in seguito alle notizie sul suo omicidio”. 

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