(Adnkronos) - "Prima gli ingegneri erano conosciuti perché erano i protagonisti della realizzazione di edifici, ponti, condotte. Erano i professionisti che si occupavano di tutto quello che serviva per lo sviluppo civile. Ora invece l'ingegnere è una figura che si occupa della società a 360 gradi, dalla bioingegneria all'intelligenza artificiale, all'economia perché ci sono anche interventi in cui la tecnica ovviamente deve essere compresa negli investimenti, c'è l'ingegneria gestionale per esempio, quindi noi siamo ormai in grado di occuparci di tutte quelle questioni che riguardano la sicurezza dei cittadini". A dirlo, in un'intervista all'Adnkronos/Labitalia, il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Angelo Domenico Perrini, a margine del 68° Congresso nazionale degli ingegneri d’Italia, in corso a Siena.
"Proprio per questo - ribadisce - stiamo facendo una battaglia per l'iscrizione obbligatoria dell'albo, perché è giusto che tutti gli ingegneri che svolgono un'attività professionale siano controllati dal proprio ordine e siano capaci di svolgere l'attività con scienza e coscienza; è questo che si aspetta dalla società da noi".
(Adnkronos) – “Prima gli ingegneri erano conosciuti perché erano i protagonisti della realizzazione di edifici, ponti, condotte. Erano i professionisti che si occupavano di tutto quello che serviva per lo sviluppo civile. Ora invece l’ingegnere è una figura che si occupa della società a 360 gradi, dalla bioingegneria all’intelligenza artificiale, all’economia perché ci sono anche interventi in cui la tecnica ovviamente deve essere compresa negli investimenti, c’è l’ingegneria gestionale per esempio, quindi noi siamo ormai in grado di occuparci di tutte quelle questioni che riguardano la sicurezza dei cittadini”. A dirlo, in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia, il presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri, Angelo Domenico Perrini, a margine del 68° Congresso nazionale degli ingegneri d’Italia, in corso a Siena.
“Proprio per questo – ribadisce – stiamo facendo una battaglia per l’iscrizione obbligatoria dell’albo, perché è giusto che tutti gli ingegneri che svolgono un’attività professionale siano controllati dal proprio ordine e siano capaci di svolgere l’attività con scienza e coscienza; è questo che si aspetta dalla società da noi”.