FRANTOI APERTI, PROSPOLETO "NON E' COLPA NOSTRA...". BELLI RISPONDE ALLE 5 DOMANDE DI TO® (foto TuttOggi.info) - Tuttoggi.info

FRANTOI APERTI, PROSPOLETO “NON E' COLPA NOSTRA…”. BELLI RISPONDE ALLE 5 DOMANDE DI TO® (foto TuttOggi.info)

Redazione

FRANTOI APERTI, PROSPOLETO “NON E' COLPA NOSTRA…”. BELLI RISPONDE ALLE 5 DOMANDE DI TO® (foto TuttOggi.info)

Gio, 18/11/2010 - 18:45

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C'era molta attesa oggi per la conferenza stampa lampo della Pro Spoleto che ha voluto affrontare la vicenda della mancata partecipazione all'organizzazione di Frantoi Aperti. La cosa è ormai nota e riguarda il ruolo della Pro “A.Busetti” che aveva originariamente ricevuto il compito di coordinare tutte le ProLoco del territorio per realizzare le degustazioni in programma per domenica 21 novembre. Di fatto a pochi giorni dall'evento (lo scorso 10 novembre), l'amministrazione comunale scopre che la Pro Spoleto non è in grado di garantire tale intervento, trovandosi così a richiedere ad altre realtà (i commercianti di Corso Mazzini) un aiuto urgente, stante il fatto che la manifestazione non è rimandabile.

Oggi dunque l'attesa versione dei fatti della Pro Spoleto che esordisce dicendo che “è tutto un equivoco”, non senza aver sottolineato prima che “c'è sempre qualcuno che ci attacca e fa polemica…”. Che la conferenza stampa fosse a senso unico lo si era capito, sopratutto relativamente a chi attacca, che per quelli della Pro Spoleto saremmo noi di Tuttoggi.info. Resta da vedere se realmente la “A. Busetti” è la vittima o, come dice un adagio, “chi è causa del suo mal …”.

Un po' di circostanza nelle parole iniziali del Presidente Luciano Belli che cerca la “tranquillità per il lavoro della Associazione” e spiega: “mi prendo la mia parte di responsabilità…ho il solo torto di aver cercato fino all'ultimo di realizzare la cosa“. Ipse dixit. Dalla cronologia degli incontri preparatori però, stando a quanto riferisce in conferenza, il quadro che si forma sin dall'inizio è preoccupante. “Già dalla prima riunione, alla seconda metà del mese di ottobre, si era capito che i tempi non c'erano per mettere in piedi qualcosa di credibile” sostiene. Non era di certo la sola opinione della Pro Loco, visto che da subito altre realtà (Confcommercio in testa) si sono sfilate, dicendo “no” all'assessore Lezi. Ma la Pro Spoleto insiste e mette in moto il coordinamento delle Unpli locali che convoca due riunioni successive alle quali si ritrovano davvero in pochi per mettere in piedi qualcosa. Fermo restando che la Pro Spoleto, neanche a dirlo, aveva il solo compito di coordinare gli altri di rimediare materie prime, attrezzature, manodopera e quant'altro. Insomma una specie di “lunga fuga del cavallo morto”.

Ma non si poteva rinunciare subito come hanno fatto altri?, chiediamo. Risponde un Belli piuttosto fatalista “ho la colpa di averci creduto...”. Risultato pessimo per tanta fede però, visto che l'Amministrazione in qualche maniera sembra voler far pesare questo tipo di mancanza. Oltretutto la cosa ha scatenato il risentimento di una parte dei commercianti e di altre associazioni, chiamate dalla Lezi al capezzale della manifestazione per dire l'orazione, tanto che salta fuori la recente Convenzione firmata il 28 ottobre dal Comune per un contributo alle attività della “Busetti” per 11mila euro, inclusa l’organizzazione di Frantoi Aperti nella parte alta della città.

TO®: “non sarà che magari siete stati costretti a dare seguito alla cosa, in forza della convenzione?”. “A noi non ci obbliga nessuno” controbatte energico e netto il Presidente. Ma poi Belli, che è pur sempre uno che la politica l'ha masticata, capisce che il sacchetto della spazzatura da qualche parte lo deve mettere, e così viene fuori la versione della incoercibile volontà dell'Amministrazione a voler realizzare cotanto programma. “Non è la Pro Loco che ha messo in crisi il Comune. Si era capito da subito che la cosa aveva grossi problemi…“. Manca solo il “glielo avevo detto…” e il cerino, come è chiaro, ripassa d'incanto nelle mani della Lezi.

Ormai Belli è un fiume in piena: “certe manifestazioni hanno bisogno di un grande respiro – dice incontenibile – Frantoi Aperti, per il suo carattere regionale, rischia di essere troppo inflazionata. Insomma, un conto è Vini nel Mondo che per tre giorni rivoluziona Spoleto ed è unica nel suo genere, un conto un episodio di Frantoi Aperti…“. Dunque nel mirino finisce un bel pezzo di Giunta, dirigenti e funzionari e tutto il modus operandi di programmare gli eventi.

Sul perchè allora la Pro Spoleto sia parte integrante delle attività di animazione cittadine in forza della convenzione firmata a suon di 11mila euro, Belli risponde con una buona dose di napoletanità: “ma con quei soldi non ci copriamo manco le spese generali, di cancelleria, eppoi abbiamo una sede, la segretaria che lavora più di quanto dovrebbe, figurarsi poi se bastano per realizzare tutti gli eventi in scaletta…“. Ecco, come dire “tengo famiglia…”, qualcuno me li dovrà pure dare questi soldi. Gentilmente, dopo esserci asciugati le lacrime, il Presidente Belli, che precisa di “non aver molto tempo per leggere Tuttoggi” (salvo quando invece si rivolge alle Autorità locali per cercare di ‘frenare’ le nostre cronache), accetta di rispondere alle nostre 5 domande. Avendo già risposto alla 1ma, partiamo dalla 2nda.

2. A quanto ammonta, a fronte degli 11mila euro, la quota-parte relativa al servizio che la Pro Spoleto avrebbe dovuto prestare in favore dell'ente Comune? B. “Non sono in grado di dire a quanto ammonta la quota parte di Frantoi Aperti, sicuramente una piccola frazione degli 11mila euro. Ma in ogni caso non siamo riusciti a farla”. Dunque la delibera va quanto meno rideterminata nell’importo ,che magari andrebbe stornato a chi sta salvando dalla figuraccia la parte alta della Città.

3. La Pro Spoleto sa che l'attività di incoming, ben pubblicizzata sul sito della stessa, è retta da una legge regionale? Ne conosce i contenuti e le autorizzazioni prescritte per chi la vuole esercitare? B. “Siamo sicuri di rispettare le leggi, e devo dire che il nostro servizio di incoming, si limita a ricevere le richieste e ad inviarle successivamente a ConSpoleto o a Sistema Museo per eventuali Guide Turistiche autorizzate. Non elaboriamo pacchetti turistici, ci limitiamo a pubblicizzarli”. Sarà allora il caso di modificare il pdf che compare nella sezione “incoming”, modificare questa con il più semplice termine “accoglienza” e informare anche il ConSpoleto di prendere le relative autorizzazioni. Perché neanche il Consorzio le ha.

4. Se la Pro Loco è al servizio della Città perché sul sito (e periodico cartaceo) vengono sistematicamente oscurati eventi come”Spoleto Tipica”, “Frantoi aperti” etc. mentre compaiono ben in evidenza appuntamenti organizzati in altre città umbre? B. “Non è vero che non pubbliciziamo altri eventi. E' capitato che non abbiamo potuto inserire sul sito Frantoi Aperti perchè abbiamo avuto problemi con la connessione”. Sigh.

5. In merito a quale iniziativa gli addetti della Pro Loco starebbero chiedendo 50 euro ad alcuni commercianti per una prossima “mostra-mercato” da tenersi lungo le scale mobili della Ponzianina? Le Associazioni di categoria e il Comune sono stati preventivamente informati di tale Vostra attività? B. “Stiamo realizzando una Mostra-mercato alle scale mobili e sulla scorta del successo della iniziativa micologica, abbiamo pensato di realizzare degli spazi espositivi lungo la location dove si potevano anche esporre vari prodotti a fronte di un piccolo contributo di 50 euro a scopo pubblicitario. Ma se questo provoca tanta polemica tra i commercianti allora ci fermiamo qui”. Ora si potrebbe anche dire che da questa conferenza, da cui esce integra l'informazione di Tuttoggi.info, finisce invece a pezzi, a sentire Belli & Co., un sistema di programmazione che mette sostanzialmente “troppa carne a cuocere” non avendo la possibilità di controllarne la… cottura.

Un caos calmo, di eventi e pinzillacchere che si potrebbero davvero razionalizzare in funzione dei quattrini che rischiano di essere spesi senza costrutto. Certo il caso di Frantoi Aperti è emblematico per la sua prevedibilissima inflazionabilità. Bastava leggere i giornali dei mesi scorsi, dove si cominciava a vociferare di come certe manifestazioni replicate all'infinito in tanti piccoli e grandi centri rischiavano di perdere la loro propulsività. Parlare di olio è vitale per una Regione come l'Umbria, ma farlo disperdendo in mille rivoli la comunicazione, trasforma il tutto in una gigantesca e stucchevolissima bruschettata, fenomenale luogo comune sulla cultura di una popolazione regionale. Dunque meno bruschetta e più informazione culturale sul prodotto. Su questa strada, ad oggi, si stanno dando da fare i commercianti del centro, prima di dare seguito all'orazione “leziana”.

Non resta che sentire l'Amen finale. Per l'Andate in pace…c'è tempo.

© Riproduzione riservata

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