(Adnkronos) - Esattamente un mese prima dal disastroso dibattito di fine giugno ad Atlanta, che ha messo in moto il drammatico processo che ha portato domenica scorsa all'uscita di Joe Biden dalla corsa per la rielezione alla Casa Bianca, la campagna di Donald Trump si preparava al possibile ritiro dell'anziano presidente. E' quanto emerge da un memo intitolato 'La nomina di un candidato democratico alternativo' distribuito a maggio ai principali collaboratori della campagna repubblicana con il timbro "confidential", riservato, che viene rivelato da Axios e Politico.
Nelle 11 pagine del documento venivano elencate le possibilità che avrebbero potuto portare a un candidato diverso da Biden, indicando "al passo di lato di Biden", "una ribellione interna" o "un atto divino". "Qualcosa potrebbe succedere e Biden e i democratici non avranno altra scelta che nominare una sostituzione alla convention o in una speciale riunione del Dnc", si legge nel memo.
Il documento poi illustra nel dettaglio le regole del partito democratico riguardo alla nomina del candidato, spiegando per esempio come i delegati dem potrebbero, a differenza di quelli repubblicani, in teoria lanciare una rivolta alla convention e 'tradire' il candidato per il quale sono stati eletti. In particolare il memo evidenzia come qualche delegato contrario alla politica dell'amministrazione dem riguardo al conflitto a Gaza avrebbe potuto "votare contro Biden appellandosi alla propria coscienza".
La campagna di Trump allega al memo anche una rassegna stampa di tutti gli articoli usciti riguardo alla possibile uscita di scena e la convention aperta dei dem. Ovviamente si elencavano i nomi dei possibili nuovi candidati, a partire dalla vice presidente Kamala Harris. E già da settimane il team del tycoon ha iniziato a preparare il materiale per attaccare candidati presidenziali diversi da Biden, assemblando per esempio lo spot elettorale, diffuso immediatamente dopo l'annuncio del ritiro di Biden, in cui Harris viene attaccata per l'immigrazione.
Anche i gruppi che sostengono dall'esterno la campagna di Trump si stavano preparando da settimane al passo indietro di Biden. MAGA Inc., il principale super Pac pro Trump, la notte del dibattito ha ordinato ad una società specializzata in 'opposition research', la formula della politica americana per la ricerca di materiale negativo per attacchi agli avversari, sui possibili candidati alternativi, in primis Harris, ma anche la governatrice del Michigan, Gretchen Whitmer, il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro e persino il miliardario Mark Cuban.
(Adnkronos) – Esattamente un mese prima dal disastroso dibattito di fine giugno ad Atlanta, che ha messo in moto il drammatico processo che ha portato domenica scorsa all’uscita di Joe Biden dalla corsa per la rielezione alla Casa Bianca, la campagna di Donald Trump si preparava al possibile ritiro dell’anziano presidente. E’ quanto emerge da un memo intitolato ‘La nomina di un candidato democratico alternativo’ distribuito a maggio ai principali collaboratori della campagna repubblicana con il timbro “confidential”, riservato, che viene rivelato da Axios e Politico.
Nelle 11 pagine del documento venivano elencate le possibilità che avrebbero potuto portare a un candidato diverso da Biden, indicando “al passo di lato di Biden”, “una ribellione interna” o “un atto divino”. “Qualcosa potrebbe succedere e Biden e i democratici non avranno altra scelta che nominare una sostituzione alla convention o in una speciale riunione del Dnc”, si legge nel memo.
Il documento poi illustra nel dettaglio le regole del partito democratico riguardo alla nomina del candidato, spiegando per esempio come i delegati dem potrebbero, a differenza di quelli repubblicani, in teoria lanciare una rivolta alla convention e ‘tradire’ il candidato per il quale sono stati eletti. In particolare il memo evidenzia come qualche delegato contrario alla politica dell’amministrazione dem riguardo al conflitto a Gaza avrebbe potuto “votare contro Biden appellandosi alla propria coscienza”.
La campagna di Trump allega al memo anche una rassegna stampa di tutti gli articoli usciti riguardo alla possibile uscita di scena e la convention aperta dei dem. Ovviamente si elencavano i nomi dei possibili nuovi candidati, a partire dalla vice presidente Kamala Harris. E già da settimane il team del tycoon ha iniziato a preparare il materiale per attaccare candidati presidenziali diversi da Biden, assemblando per esempio lo spot elettorale, diffuso immediatamente dopo l’annuncio del ritiro di Biden, in cui Harris viene attaccata per l’immigrazione.
Anche i gruppi che sostengono dall’esterno la campagna di Trump si stavano preparando da settimane al passo indietro di Biden. MAGA Inc., il principale super Pac pro Trump, la notte del dibattito ha ordinato ad una società specializzata in ‘opposition research’, la formula della politica americana per la ricerca di materiale negativo per attacchi agli avversari, sui possibili candidati alternativi, in primis Harris, ma anche la governatrice del Michigan, Gretchen Whitmer, il governatore della Pennsylvania Josh Shapiro e persino il miliardario Mark Cuban.