DL Agricoltura, Calendari venatori e riforma 157/92: giorni decisivi per il futuro della caccia in Italia

DL Agricoltura, Calendari venatori e riforma 157/92: giorni decisivi per il futuro della caccia in Italia

Massimo Sbardella

DL Agricoltura, Calendari venatori e riforma 157/92: giorni decisivi per il futuro della caccia in Italia

Dom, 14/07/2024 - 17:03

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Lo scontro in Aula sullo stambecco, l'ok al nuovo odg Bruzzone e le proposte dei cacciatori attese dal ministro

La caccia, incrociandosi con la materia dell’agricoltura e quella sanitaria contro il rischio del dilagare della Peste suina africana (Psa), diventa materia di scontro nella politica italiana, oltre che, ovviamente, tra associazioni venatorie e ambientaliste.

Dopo il ritiro degli emendamenti firmati da Bruzzone sul decreto Agricoltura, per il timore di una bocciatura da parte del Presidente della Repubblica, con conseguenti frizioni all’interno della maggioranza tra Lega e Fratelli d’Italia, le forze di Governo hanno fatto comunque alcuni passi nella direzione auspicata dai cacciatori e da alcune associazioni agricole.

L’ordine del giorno approvato

La Camera dei deputati ha approvato un ordine del giorno a firma dei deputati leghisti Francesco Bruzzone, Mirco Carloni, Attilio Pierro, Davide Bergamini, che impegna il Governo a “intraprendere iniziative tese a “dare certezza alla caccia programmata, con particolare riferimento alla necessaria stabilità dei calendari venatori regionali; agevolare una migliore gestione faunistica tramite il superamento dell’esclusività delle forme di caccia, l’equipollenza delle abilitazioni per il prelievo selettivo su tutto il territorio nazionale e un aggiornamento dei vincoli di protezione nei pressi di valichi montani; a recepire gli orientamenti della giurisprudenza della Corte di cassazione, così come indicato dallo stesso Governo in risposta ad un’interrogazione (4-00538) presentata nella corrente legislatura, in merito agli esemplari di fauna selvatica e quelli di fauna allevata, differenziando, anche ai fini dell’utilizzo, le specie di origine selvatica da quelle di allevamento”.

L’obiettivo resta quello di arrivare alla modifica della legge 157/92, in particolare per mettere in guardia i Calendari venatori dai ricorsi degli ambientalisti presentati puntualmente a ridosso dell’inizio della stagione venatoria.

Nelle premesse dell’ordine del giorno approvato è scritto che “si ritiene che il sistema più qualificato e funzionale per raggiungere la migliore gestione sia la caccia programmata di cui agli articoli 14 e 18 della legge 11 febbraio 1992, n. 157, cioè l’attività venatoria disposta tramite i piani faunistici e i calendari venatori regionali; la legge 11 febbraio 1992, n. 157, recante «Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio», non è più adeguata, ad avviso dei firmatari del presente atto di indirizzo, a rispondere con efficacia alle attuali esigenze di gestione del patrimonio faunistico del Paese; è fondamentale, pertanto, intervenire tempestivamente con la modifica della legge 11 febbraio 1992, n. 157, in quanto la disciplina da essa recata è ormai risalente nel tempo e necessita di un aggiornamento”.

Lollobrigida chiede alle associazioni venatorie proposte sulla modifica della 157/92

Il Governo, del resto, sembra intenzionato ad andare avanti con la modifica della legge 15/92. Nella riunione convocata nella sede del Ministero dell’Agricoltura su questo tema, oltre al sottosegretario La Pietra, che aveva convocato le associazioni, si è presentato il ministro Lollobrigida, che ha proposto di concordare una road map per arrivare alle modifiche tese a garantire lo svolgimento della prossima stagione venatoria senza incertezze. Assicurando su questo anche il suo personale impegno.

Per questo, Lollobrigida ha invitato le associazioni a far pervenire al Ministero, in tempi brevi, richieste scritte e possibilmente concordate di modifica della legge 157/92, così da dare organicità alla riforma che si vuole attuare.

Opposizioni e ambientalisti annunciano battaglia

Gli ambientalisti annunciano battaglia, dentro e fuori il Parlamento. In Aula, alla Camera, all’approvazione del Decreto agricoltura è stata inscenata da parte di AVS una protesta contro il via libera del Governo all’ordine del giorno della Lega che chiede di aprire la caccia allo stambecco, ostentando cartelli e scandendo slogan.

Il M5S si è invece scagliato contro le misure inserite nel Decreto Agricoltura riguardanti l’eradicazione dei cinghiali contro la Psa, che prevedono anche l’utilizzo dell’Esercito dove necessario. Ma c’è anche chi, tra le file dell’opposizione, lamenta l’inefficacia delle misure di contrasto alla Psa.

Gli ambientalisti della LAV parlano invece di “ulteriori favori ai cacciatori”, anche con l’apporto di alcune forze di opposizione. Criticando le misure già inserite dal ministro Lollobrigida nel testo del decreto “facilitando le uccisioni di fauna selvatica” e prevedendo anche l’intervento dell’Esercito. Ma soprattutto, annunciano battaglia sulla nuova strategia del Governo per modificare la 157/92, a loro giudizio incostituzionale, perché in violazione con l’art. 9 della Costituzione italiana.

Le associazioni ambientaliste, congiuntamente, hanno anche annunciato che daranno battaglia sui Calendari venatori.

Insomma, il tema caccia sta scaldando la politica italiana in questo luglio rovente, dentro e fuori il Parlamento.

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