Inaugurata in piazza Garibaldi l'installazione di alberi con termocamere per mostrare l'effetto sulle temperature
Dibattito aperto sul Bosco di San Gregorio, gli alberi e le siepi in “vaso” installati in piazza Garibaldi, con il progetto sperimentale di sostenibilità ambientale che nasce dalla collaborazione tra Comune e Fondazione Festival dei Due Mondi, attenta alle tematiche ESG dell’Agenda 2030. Con la supervisione dello scienziato Stefano Mancuso, professore ordinario al Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie dell’Università di Firenze.
L’installazione
Il progetto, realizzato con il sostegno di Bocci Vivai e la partecipazione di Echo Labs by FERCAM & DACHSER come Sustainability Partner, ha visto l’allestimento in Piazza Garibaldi – nello spazio antistante la Cattedrale di San Gregorio attualmente destinata a parcheggio – di un giardino all’italiana, realizzato con individui vegetali autoctoni. Con l’invaso di due filari paralleli di cipressi di 10-12 metri di altezza con siepe di bosso, affiancati da un’area interna di gelsi alti 5 metri. Spazio che è stato inaugurato domenica mattina.
Le panchine e le fioriere poste in Piazza Garibaldi sono state realizzate riutilizzando il legno proveniente dai materiali da imballo a perdere della filiera logistica di DACHSER & FERCAM Italia, rielaborati in logica di upcycling dalla falegnameria di Echo Labs, l’impresa sociale del gruppo che impiega richiedenti asilo e che anche quest’anno è stata premiata con il logo “Welcome. Working for Refugee Integration” dall’UNHCR Italia (Agenzia Onu per i Rifugiati). Per tutta la durata del Festival dei Due Mondi la piazza sarà animata dai laboratori di falegnameria di Echo Labs, in cui grandi e piccoli potranno contribuire a realizzare nuovi arredi per la piazza stessa, guidati dagli artigiani falegnami in un’esperienza di eco-design e consumo responsabile.
Termocamere per monitorare il caldo
Grazie al supporto di Pnat (Project Nature), think tank emergente di designer e scienziati delle piante fondato da Stefano Mancuso, saranno installate delle termocamere che mostreranno il contributo degli alberi alla mitigazione delle isole di calore e l’effetto raffrescante nella piazza. Su degli appositi display sarà possibile visualizzare le variazioni di temperatura di una scena, evidenziando aree più calde o più fredde attraverso diverse tonalità di colore.
La partecipazione della Fondazione Festival dei Due Mondi alla realizzazione del Bosco di San Gregorio è una delle tante iniziative che da quattro anni il Festival dedica ai temi della sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di sensibilizzare e mettere in campo azioni coerenti con la strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, caratterizzando la città di Spoleto come luogo di attrattività scientifica.
Sabato il prof. Mancuso, dopo la lectio magistralis dell’anno scorso, è tornato a Spoleto nell’ambito del cartellone ufficiale del Festival con un’altra affollata conferenza sullo stato del Pianeta e dei rimedi possibili per salvarlo.
Il Festival e la sostenibilità
Così Paola Macchi, direttrice amministrativa e dell’organizzazione generale del Festival: “Sono molto contenta che la partnership con il prof. Mancuso, scienziato di fama mondiale e definito dal New Yorker uno degli uomini che cambieranno il mondo, e la sensibilità dell’Amministrazione comunale abbiano consentito di realizzare un progetto così significativo come la creazione di un bosco urbano per combattere le isole di calore. Il progetto ha una valenza scientifica, grazie alla raccolta di molti dati sull’effetto della presenza delle piante sul microclima, ma anche un obiettivo di sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla necessità di ripensare l’ecosistema urbano e, infine, permette ai cittadini di Spoleto e ai turisti di godere di un luogo di incontro e socializzazione, dove ora c’è un parcheggio. Il Festival dei Due Mondi si conferma punto di riferimento italiano per il dibattito sui temi ESG e cerca ogni anno di accrescere la consapevolezza che, come comunità, bisogna evolvere verso un modello di comportamento nuovo che risolva le tante sfide che ci troviamo di fronte. Un’istituzione culturale importante come la nostra – ha concluso – ha la responsabilità di mettere al centro dell’attenzione del pubblico e di tutti gli stakeholder questi temi che sono decisivi per il futuro nostro e delle prossime generazioni. Mi auguro che l’esperienza del Bosco di San Gregorio possa essere d’ispirazione per altre città e venga replicata più e più volte”.
Sisti: misurarsi con una nuova vivibilità
Il sindaco Andrea Sisti ha sottolineato come il progetto consentirà “di monitorare come le piante siano in grado di mitigare le isole di calore, contribuire fattivamente a fornire dati e informazioni sui cambiamenti conseguenti, consentire ai cittadini e ai turisti di misurarsi con una nuova vivibilità in un luogo di incontro come piazza Garibaldi sono tutti aspetti che ci aiutano a considerare praticabile anche a livello locale, di governo del territorio, un’azione finalizzata sia a fornire ulteriori e nuovi elementi di conoscenza sui cambiamenti climatici, sia a sensibilizzare l’opinione pubblica circa la necessità di ripensare i nostri spazi urbani”.
Il dibattito
Il punto è proprio questo. A differenza di altri momenti in cui piazza Garibaldi è stata in passato trasformata in uno spazio espositivo o ricreativo, specialmente in estate, stavolta si pensa che l’esperimento possa trasformarsi in una ridefinizione permanente dell’area.
Per la gioia di quanti ritengono che ci sia bisogno di più alberi, anche all’interno del centro storico. Per un miglior decoro, ma soprattutto per mitigare il caldo “restituito” da pietra, asfalto e cemento.
E quanti invece, soprattutto tra chi in quell’area lavora e un’attività, lamentano che siano tolti ulteriori spazi per la sosta delle auto, specialmente quella breve. E auspicano magari che ci si limiti alla messa a dimora di alcuni alberi, in modo permanente, senza però trasformare l’intera piazza in un altro giardino adiacente a quello di piazza della Vittoria. Insomma, dopo la rivoluzione della viabilità che ha riguardato tutta l’area, si pensa ad un ulteriore cambio. E la cosa, immancabilmente, fa discutere favorevoli e contrari.
E poi ci sono i tanti commenti sulla scelta dei cipressi, gli “alberi pizzuti” che evocano il camposanto. Ma questo, al momento, è un aspetto che attiene più al dibattito goliardico spoletino…