Commozione e rabbia si potevano tagliare con il coltello oggi in Piazza del Mercato, dove l’antiquario Rolando M. aveva stabilito da anni la sua attività. C’è chi come Sandro, il titolare del forno, piange nel ricordare l’amico. Chi trattiene a stento le lacrime, come Mauro Cesari, il titolare del “Caffè degli artisti”, che ci mostra il video fatto con l’Iphone dell’ultima cena organizzata dal suo amico del cuore. “Guarda come era sorridente…. come abbiamo fatto a non capire?” si domanda dimenando il capo.
“Lunedì scorso – continua Cesari – gli ho detto ‘Rolando, ti voglio bene perchè sei una persona vera, leale’. Non riesco ancora a crederci, non ci ha permesso di capire o forse siamo stati noi a non capirlo. Era sempre allegro, disponibile con tutti. Ogni settimana organizzavamo sempre una cenetta fra amici, l’altro ieri l’ultima coni sanguinosi che aveva raccolto…. guardi, guardi qua il video” dice mostrando ancora l’Iphone.
“Martedì abbiamo giocato a carte” aggiunge Sandro “eravamo come due fratelli….mi sento male se ci penso”. “Tutti i giorni passava di qua e andavamo a fare colazione insieme. Ieri non è passato….”.
Toni Profili, il noto antiquario amico da sempre di Rolando, lo descrive come “una persona generosa con gli amici. Non è una frase fatta, solo chi ha avuto modo di conoscerlo sa quanto era generoso. Un professionista serio, un uomo per bene, moralmente e professionalmente”.
“Non posso dire che fossimo amici ma lo conoscevo bene” dice Lucio Laureti di Tomassino “lo voglio ricordare con 3 parole ‘una bellissima persona’”.
Commenti simili anche in Piazza della Libertà: “Una persona splendida” lo ricorda Adelmo del ristorante Canasta “ogni tanto veniva a mangiare qui, sempre gioviale, gentile”.
Un commerciante che preferisce mantenere l’anonimato ricorda ciò che lo preoccupava. “Ha risentito molto delle lungaggini legate alla richiesta di finanziamento. Non aveva problemi particolari, ma le banche sanno fare la voce grossa con le persone perbene! Una volta sono arrivati a chiamarlo anche 3 – 4 volte in una giornata… vergogna, non si fa così. Ruffiani, pronti a stender tappeti rossi se porti il becchime e a scaricarti alla prima difficoltà. Spero di non incontrarle per strade quegli impiegatuzzi da strapazzo perchè avrei da dirgliene quattro”.
Ad amplificare la crisi ci sono anche i continui lavori che di fatto paralizzano la parte alta della città e allontanano giorno dopo giorno i clienti.
“Pochi giorni fa – dice Mauro Cesari – si è tenuto un incontro in Comune e Rolando lo ha detto chiaramente cosa stiamo rischiando qui in Piazza del Mercato. Mi ricordo bene che ad un certo punto ha detto ‘ve lo dico non tanto per me, che io ormai…ma per questi giovani commercianti, rischiano di non aver alcun futuro'”. Parole che oggi risuonano come una sorta di campanello di allarme. Ma che nessuno poteva capire. “Ci mancherà e tanto, da ieri siamo più soli, molto più soli” conclude Cesari. Qualcuno stamani ha lasciato una rosa rossa davanti alla vetrina. Mentre sono centinaia gli attestati di cordoglio giunti alla moglie e ai due figli. A testimonianza della stima e dell’affetto che era riuscito a conquistare fra la gente.
(C. C.)
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