E’ durata davvero poco la bravata di un 28enne, autore di un furto a Spoleto: più o meno 700 metri, tanto quanto è lungo Viale Trento e Trieste lungo il quale cercava di scappare con il malloppo. A fermare P.E., residente a Castiglion del Lago e con una lunga serie di reati specifici, sono stati gli agenti del Commissariato di Spoleto direttto dal vice questore Francesca Peppicelli. Ora si trova nel carcere di Maiano di Spoleto in attesa del processo per direttissima. I fatti risalgono a sabato scorso quando al 113 giunge la telefonata di una esercente di Via Flaminia. Una sua cliente, che aveva lasciato l’auto parcheggiata lungo la strada, era stata appena derubata della borsa: all’interno della autovettura c’erano la mamma della malcapitata e la figlioletta.
Il ladro, approfittato di un momento di distrazione della anziana, aveva aperto la portiera lato conducente e si era appropriato della borsa. Fuggendo subito dopo di gran carriera lungo Viale Trento e Trieste. Al telefono la derubata indicava l’autore del furto come un giovane che indossava una maglia bianca. Immediatamente scattavano le ricerche nella zona con gli agenti che concentravano la loro attenzione sulla stazione ferroviaria. Ma di ragazzi con la maglia bianca neanche l’ombra.
A render più complicate le ricerche anche l’orario di punta che coincide con la chiusura delle scuole e la presenza in stazione di molti studenti che riprendono la via di casa. Ma ai poliziotti, fra le decine e decine di ragazzi, non è sfuggita la presenza di P.E. che, nonostante indossasse una maglia nera, mostrava un gran fiatone, a causa indubbiamente della fuga dal luogo del furto. Indosso aveva la stessa quantità di monete indicate dalla derubata: 2 banconote da 20 euro e 2 da 5€.
Indizi più che sufficienti per portarlo in commissariato. Una giornataccia per il ladro: proprio mentre stava varcando la soglia degli uffici, accompagnato dai 2 agenti, ha incrociato lo sguardo della donna che poco prima aveva denunciato il furto e che si stava presentando per sporgere la denuncia. “E’ lui” ha esclamato la donna. Agli agenti non è rimasto altro che trasferirlo al carcere di Maiano a diposizione della autorità giudiziaria.
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