Criticità, potenzialità e punti di forza dell'ospedale di Spoleto al centro della visita del ministro Schillaci e dei vertici regionali della sanità
L’ospedale di Spoleto dotato di due apparecchiature d’avanguardia che saranno funzionanti da qui a qualche giorno: una nuova tac – per risolvere annosi problemi – ed un acceleratore lineare di ultimissima generazione per la radioterapia. Il taglio del nastro ufficiale in attesa dell’operatività dei due macchinari (per la tac è questione di giorni, per l’acceleratore lineare ci vorrà circa un mese, nel rispetto dei tempi previsti) è avvenuto venerdì pomeriggio alla presenza del ministro della Salute Orazio Schillaci.
Una visita importante per il San Matteo degli Infermi, al centro da anni di polemiche, che è stata accompagnata da un presidio di protesta – all’esterno del nosocomio – di comitati, associazioni e qualche sindacato, alla presenza anche di alcuni consiglieri comunali di maggioranza e minoranza (la vicepresidente del consiglio comunale in quota maggioranza Maura Coltorti, i consiglieri di maggioranza Nadia Fibraroli ed Enzo Alleori e di minoranza Paolo Piccioni). Schillaci non si è sottratto al confronto, incontrando poi i rappresentanti dei comitati che hanno illustrato la loro contrarietà al terzo polo.
Ad accompagnare il ministro nella sua visita (poi proseguita agli ospedali di Foligno e Perugia ed al residence Chianelli per un tour più dal sapore elettorale) c’erano il presidente della Commissione Sanità del Senato Franco Zaffini e la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, con i vertici della sanità regionale (l’assessore Luca Coletto, il direttore regionale Massimo D’Angelo e poi i dirigenti dell’Usl Umbria 2). Presenti anche il sindaco di Spoleto Andrea Sisti ed il presidente del Consiglio comunale Marco Trippetti, oltre al vicepresidente (in quota minoranza) Sergio Grifoni ed al capogruppo di Fratelli d’Italia Alessandro Cretoni. Primo appuntamento ufficiale anche per il neo direttore del San Matteo degli Infermi, il dottor Sergio Guido. La visita è poi proseguita anche all’hospice “La torre sul colle”.
Taglio del nastro per la nuova tac, ma serve il doppio del personale
Due i tagli del nastro da parte delle autorità: la prima è stata la nuova Tac, il cui funzionamento è stato illustrato dalla dottoressa Francesca Greco, responsabile della Struttura di Neuroradiologia degli ospedali di Foligno e Spoleto, che non ha mancato anche di illustrare le problematiche per la carenza di personale. Quella inaugurata è una Tac 64 canali, che ha la peculiarità di essere utilizzata per la pratica radiologica ma anche per la centratura degli esami che poi vengono gestiti in radioterapia. Già collaudata, nei prossimi giorni si concluderà la formazione del personale ed entrerà regolarmente in funzione.
C’è però un grave problema di personale. “Abbiamo bisogno di forze lavoro da formare e da mantenere sul territorio – ha detto la dottoressa Greco – perché la sanità umbra funziona ma abbiamo bisogno di gente che ci aiuti a portarla avanti. Abbiamo gli strumenti ma servono le persone, serve l’energia umana che purtroppo oggi manca. Per i macchinari che abbiamo avremmo bisogno di 20 unità operative a Foligno, 12 a Spoleto e 2 per la Valnerina; oggi ne abbiamo 11 a Foligno, 6 a Spoleto e nessuno in Valnerina. Nella visione di un polo unico dobbiamo potenziare la risorsa umana, per il nostro lavoro ci vogliono anni di esperienza”. Insomma, servirebbe il doppio del personale.
Dopo anni di promesse c’è il nuovo acceleratore lineare
Dopo anni di promesse, l’ospedale San Matteo degli Infermi viene dotato poi di un nuovo acceleratore lineare per la radioterapia, strumento d’avanguardia per le cure oncologiche che da sempre hanno rappresentato un fiore all’occhiello per la struttura ospedaliera spoletina. Ad illustrarne dettagli e potenzialità è stato prima il fisico medico Boris Augelli, poi il dottor Fabrizio Fusconi, che ha ricordato anche l’integrazione esistente da tempo sia con l’ospedale di Foligno che con l’azienda ospedaliera di Terni.
Presentati anche l’ascensore esterno e l’adeguamento del pronto soccorso
Nel corso dell’incontro sono stati presentati anche gli interventi in partenza per realizzare l’atteso ascensore che collegherà il parcheggio della palazzina Micheli (piazza Perilli) al San Matteo degli Infermi, grazie all’impegno economico dell’associazione “Giovanni Parenzi” e della Fondazione Carispo, così come quelli di adeguamento del pronto soccorso. A parlare dei primi sono stati il presidente dell’associazione Piero Meduri e l’architetto Moreno Orazi, mentre sui secondi la responsabile del servizio patrimonio dell’Usl Umbria 2, architetto Maria Luisa Morina.
L’intervento del sindaco Sisti e le criticità del San Matteo degli Infermi
Ad accogliere il ministro Schillaci come detto anche il sindaco Andrea Sisti che ha evidenziato la necessità di una modifica del DM70, che regolamenta gli standard delle strutture sanitarie, ricordando anche le peculiarità del nostro territorio, che oltretutto è area sismica. “Le persone hanno bisogno di sicurezza – ha osservato il primo cittadino – le persone hanno bisogno che quando c’è un ospedale, io arrivo e non mi portano da un’altra parte“. Tra i temi affrontati durante le inaugurazioni, infatti, c’è stato anche quello della carenza di personale e del fatto che Spoleto sulla carta è un ospedale Dea di primo livello ma dove invece non si riescono a garantire alcuni servizi per l’assenza di alcune figure mediche, con il noto problema della cardiologia h12 e non solo. La Regione Umbria e l’Usl hanno rivendicato dal canto loro gli impegni ed i concorsi fatti che però non hanno al momento ancora risolto le problematiche.
Tesei: “Stiamo costruendo la rete della sanità umbra”
“Quello fatto sull’ospedale di Spoleto – ha ricordato la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei parlando degli interventi previsti – è un investimento importante. I macchinari inaugurati oggi saranno di investimento, perché noi stiamo costruendo la rete della sanità umbra. Dobbiamo lavorare in questo senso per assicurare il meglio delle cure a tutti i cittadini. Oggi siamo consapevoli che non tutto si può fare dappertutto. Ci sono i Dea di II livello che oggi purtroppo fungono quasi anche da ospedali di comunità e noi non ce lo possiamo permettere, perché i due ospedali di Perugia e Terni devono lavorare per l’alta complessità degli interventi. Poi ci sono i Dea di I livello, di cui fa parte Spoleto insieme a Foligno; l’idea del terzo polo non è quella di sminuire nessuno dei due, ma di fare cose che può fare un ospedale considerando anche le dimensioni: i due ospedali hanno caratteristiche diverse, problemi diversi e numeri diversi e questa è la situazione. L’integrazione è fondamentale”.
Il ministro Schillaci illustra i provvedimenti del Governo
Dal canto suo, il ministro della Salute Orazio Schillaci, plaudendo all’inaugurazione dei due macchinari dell’ospedale di Spoleto, ha illustrato i provvedimenti presi dal Governo in materia di sanità, per cercare di risolvere annosi problemi, come assunzioni e liste d’attesa. Ricordando anche le difficoltà che non sono solo italiane, ma anche europee, facendo l’esempio in particolare della Germania.