PERUGIA – “Confrontarsi con umiltà e capacità di critica è l’elemento centrale per un percorso di partecipazione che abbia l’ambizione di costruire un progetto di sviluppo per la città. Per questo abbiamo raccolto e fatto nostre le riflessioni che la candidata sindaca Vittoria Ferdinandi ci ha sottoposto, scegliendo di intitolare la nostra visione “Laboratorio civico”, con l’auspicio che ora si possa lavorare insieme a favore della nostra comunità cittadina.
L’impegno è per la ricostruzione di una città delle opportunità, luogo di incontro e di dialogo: tra generazioni, tra mondo dell’istruzione e mondo del lavoro, tra attività scolastiche e attività extrascolastiche, tra amministrazione e imprese”. Così, in una nota, il gruppo Laboratorio Civico.
“Vogliamo ricostruire una comunità partecipe, inclusiva e solidale – scrivono i partecipanti in una lettera appello – che metta al prima posto l’attenzione alla persona, ai servizi, alla salute e al benessere, che sia rispettosa delle differenze e vicina agli ultimi e che sappia ritrovare quella fiducia, che serve per guardare al futuro, in una pratica quotidiana di progettazione condivisa e costruendo opportunità. Quelle che per molti, troppi, anni i giovani hanno dovuto cercare altrove. Vogliamo che Perugia ritrovi la sua identità, abbandonando la logica nefanda della contrapposizione tra centro e periferie e tra periferie e riabbracciando la sua vocazione di città internazionale.
La Perugia che vogliamo è una città dei saperi, dell’arte, della cultura, del patrimonio e delle conoscenze, che attraverso le varie espressioni scolastiche, universitarie e artistiche permetta a tutti i cittadini di coltivare i propri interessi e di parteciparli in nuove piazze di laboratori civici.
Vogliamo una città smart e accessibile, che investe sulla mobilità sostenibile, puntando sui servizi per tutti i cittadini, sulla vivibilità, sullo sviluppo dei percorsi ciclabili e pedonali.
Una città dove la piccola e media impresa possa trovare servizi e strumenti per radicarsi e crescere.
Una città partecipata, che apre le sue porte dei processi decisionali a tutta la cittadinanza, attraverso forme di consultazione e dibattito attivi.
Una città del benessere, dove poter prospettare anche un concreto avvenire di opportunità di vita per i nostri giovani.
Una città incontro di tante comunità, dove famiglie e anziani possano non solo ritrovarsi ma rianimarsi per vivere attivamente e serenamente la propria esistenza.
Una città resiliente, che sappia guardarsi intorno, fare rete e implementare le sue buone pratiche. Una città bella, che si cura di sé”.
“Non stiamo scrivendo il libro dei sogni – concludono i firmatari dell’appello – ma immaginando di poter sviluppare Perugia in un orizzonte nuovo, con l’impegno e la partecipazione dei tanti che vorranno portare il proprio contributo: perché la nostra città ha bisogno di tutti e di essere inclusiva. E pensiamo che sia mettendo mattone su mattone che quel di più si possa conquistare”.
Barbara Bagaglia, Gianfranco Ciabatta, Francesco M. Giacopetti, Maria Elisa Giulietti, Alessandra Lignani, Gaetano Mollo, Federica Nossini, Alessandro Notari.
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